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Cronaca / Como città
Martedì 18 Febbraio 2025
Porfido posato male: una maxi crepa sul nuovo lungolago
Paratie Preoccupazione dei cittadini per una fessura. La Regione minimizza: «Verifiche già effettuate». Sotto non c’è la vasca, forse è “solo” un assestamento
Il tratto di passeggiata a lago tra la darsena e Sant’Agostino era stato aperto nell’aprile del 2023, ma a quasi due anni ci sono le prime crepe. Una, in particolare, sta suscitando la curiosità dei comaschi che, passando sul lungolago, hanno seguito la fessura che, all’altezza della darsena, arriva fino all’estremità della pavimentazione “scavalcando” i cassettoni stagni dove sono collocate le barriere manuali da estrarre in caso di esondazione. Si parla di una lunghezza, in modo perpendicolare alla passeggiata, di circa quattro metri e il punto di partenza è la canalina in acciaio per l’acqua. La crepa interessa il porfido, ma intacca anche i lastroni in granito, proprio nel punto dove c’è la giuntura tra due blocchi.
L’impresa dovrà intervenire
C’è chi fa risalire la causa all’esecuzione originaria dei lavori e chi si chiede come mai il problema stia emergendo due anni dopo l’apertura. Dalla direzione lavori, che fa capo alla Regione, ieri hanno spiegato di essere a conoscenza del problema e di aver già effettuato delle verifiche sul posto con l’azienda. Aggiungono inoltre che si tratta di «semplici crepe nelle fughe del porfido verso Sant’Agostino, consegnato ad aprile 2023 che l’impresa sta già sistemando». Crepe causate probabilmente dall’assestamento. Va precisato che lì sotto non c’è la vasca per la raccolta delle acque (con i sensori e il sistema di pompaggio), ma terra. È questo aspetto a rassicurare gli addetti ai lavori e a far propendere per l’assestamento. Se, invece, la crepa si fosse formata sopra la vasca (tra la darsena e la biglietteria della Navigazione) le cose sarebbero più complicate. E adesso? L’impresa procederà a breve con la sigillatura della crepa che verrà monitorata. Non si può in ogni caso escludere che si possano presentare altri casi simili in altri punti della passeggiata.
Nel frattempo è in corso di realizzazione l’allacciamento Enel, indispensabile per il funzionamento delle pompe e di tutto il quadro elettrico già installato nell’apposita cabina ai giardini a lago: nei giorni scorsi i tecnici erano al lavoro e stanno proseguendo con le opere. Una volta completato tutto, il sistema di protezione dovrà essere collaudato con la messa in funzione delle pompe e delle vasche e verrà quasi certamente fatto anche un test con tutte le barriere manuali sollevate in modo da avere un’idea reale del sistema interamente operativo in caso di esondazioni importanti. A opere concluse, avevano spiegato dalla Regione, «il lago raggiungerà 120 (centimetri sopra lo zero, ndr) senza più uscire in quanto il marciapiede è a 173 cm e, quindi molto più alto». Questo significa che fino a quota 173 (o poco meno) la zona di piazza Cavour sarà protetta senza la necessità di estrarre le barriere manuali contenute nei contenitori collocati lungo tutta la riva.
Attesa per i parapetti
Sul lungolago, intanto, il Comune sta lavorando alla realizzazione della ciclopedonale tra piazza Cavour e i giardini mentre la Regione si sta occupando della pavimentazione nella zona attigua alla nuova sala d’attesa della Navigazione. I mesi di marzo e aprile saranno probabilmente quelli definitivi anche per i collaudi. Resterà a quel punto solo la questione dei parapetti: è in corso di preparazione il prototipo da posare sul lungolago richiesto dalla Soprintendenza prima di dare l’ok. A quel punto servirà il tempo per la gara, la produzione e la posa dell’intera barriera (si andrà probabilmente alla fine dell’anno).
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