Prende a calci e schiaffi i sanitari
Arrestato grazie alla nuova legge

Applicata per la prima volta a Como: in carcere un uomo di 37 anni

Per la prima volta a Como, al Palazzo di Giustizia, è stata applicata la nuova legge, entrata in vigore lo scorso novembre, che mira a contrastare gli atti di violenza contro medici e professionisti sanitari, oltre a prevenire il danneggiamento dei beni della sanità pubblica. La normativa è stata introdotta per rispondere ai numerosi episodi di aggressioni registrati, soprattutto nei pronto soccorso, e prevede pene più severe, l’arresto obbligatorio in flagranza e, in determinati casi, l’arresto in flagranza differita fino a 48 ore.

Il caso del Sant’Anna

Il primo caso a Como che ha visto l’applicazione della nuova normativa riguarda Rashimi Said El Aidi, un 37enne marocchino senza fissa dimora, noto alle autorità per numerosi alias e precedenti. Martedì scorso, l’uomo ha aggredito fisicamente un’infermiera e un medico al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna. La situazione ha richiesto l’intervento della polizia ospedaliera, che ha proceduto con l’arresto in flagranza.

Dopo l’identificazione, è emerso che l’uomo era già stato protagonista di un’aggressione simile presso l’ospedale Niguarda di Milano. Inoltre, risultava pendente un ordine di esecuzione della pena, emesso dal Tribunale di Torino, per atti persecutori, con una condanna a un anno e tre mesi.

Il processo e le conseguenze

Il 37enne, portato in carcere, ha rinunciato a comparire in aula per il processo per direttissima. Il giudice Valeria Costi ha convalidato l’arresto e rinviato l’udienza a dicembre, dove l’imputato sarà processato sulla base della nuova legge. L’aggressione al Sant’Anna ha causato lesioni al personale sanitario, che ha ricevuto prognosi rispettivamente di 10 e 4 giorni.

Un’aggressione in stato confusionale

L’episodio ha avuto origine a Cadorago, dove l’uomo è stato soccorso dal 118 nei pressi della stazione in evidente stato confusionale. Trasportato al Sant’Anna, ha iniziato a disturbare i pazienti presenti, fino a passare all’aggressione fisica verso il personale medico che si stava prendendo cura di lui.

Una stretta necessaria

La nuova normativa, accolta con favore dal settore sanitario, punta a garantire maggiore tutela ai professionisti della salute, sempre più spesso vittime di episodi di violenza durante lo svolgimento del loro lavoro. Questo primo caso rappresenta un importante banco di prova per l’applicazione della legge e per il contrasto alla crescente emergenza legata alle aggressioni in corsia.

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