Truffa ad anziani, stavolta l’hanno preso: vittime dal Ticino con ori e 14mila euro

Arrestato Coppia di coniugi contattata da finto poliziotto: «Vostra figlia ha avuto un incidente». Ma all’appuntamento in città si sono presentati anche i veri agenti che lo hanno fermato

Arrivavano direttamente dalla Svizzera, per consegnare 50 mila euro nelle mani di un (finto) poliziotto che, tramite una “collega”, li aveva contattati per dirgli che la loro figlia aveva causato un incidente in cui era morto un bambino.

Un racconto drammatico, che aveva comprensibilmente sconvolto i due anziani (l’uomo di 89 anni, la donna di 69) che si erano messi subito in macchina per arrivare a Como e consegnare quello che dovevano per aiutare la figlia. Non tutti i 50 mila euro, che non avevano in casa, ma 14 mila franchi svizzeri più altri oggetti in oro, comprese le due fedi nuziali, per arrivare alla cifra indicata.

Da Bellinzona

Si trattava - ovviamente – solo dell’ennesima truffa che mette nel mirino persone anziane, questa volta “pescate” addirittura oltreconfine, vicino a Bellinzona, e fatte giungere apposta a Como per saldare il debito. Per fortuna – e per la bravura degli agenti di polizia della Questura di Como – l’epilogo di questo raggiro è stato diverso da altri. Perché la coppia di anziani, dopo aver parcheggiato l’auto di fronte alla Questura (l’appuntamento era stato dato loro, in modo poco lungimirante, in via Italia Libera) hanno deciso di entrare negli uffici di viale Roosevelt per chiedere delucidazioni in merito all’incidente. L’agente che l’anziano e sconvolto padre si è trovato di fronte (mentre la moglie era ancora al telefono con una donna con l’accento dell’est, la stessa che li aveva contattati per portare la notizia dell’incidente) ha però intuito quello che stava avvenendo e ha subito avvisato i colleghi delle volanti che hanno deciso di presidiare in tutta la sua lunghezza la via Italia Libera, in attesa dello scambio di contanti e gioielli.

E in effetti, dopo circa un’ora di attesa, un uomo – che, ironia della sorte, non sapendo di essere osservato, ha detto di essere proprio un poliziotto – si è presentato al cospetto dei due anziani di Bellinzona, ritirando la borsa contenente gioielli e 14 mila franchi svizzeri. Al momento del passaggio del bottino, i veri agenti sono saltati fuori e hanno bloccato il truffatore che è stato arrestato e portato in camera di sicurezza.

In manette è finito così Robin Lakatos, 36 anni, originario (e residente) in Repubblica Ceca. L’uomo ieri mattina è stato processato in Tribunale con il rito direttissimo per volere della Procura di Como, in un fascicolo curato dal pubblico ministero Simona De Salvo. Davanti al giudice, assistito dall’avvocato Barbara Gatti, ha scelto di spostare l’udienza in un’altra data in attesa che venisse trovato in traduttore per la lingua ceca che ieri è stato impossibile reperire. L’udienza è stato così rinviata alla giornata di oggi e nel frattempo il truffatore è stato condotto, per volere del giudice, in carcere al Bassone.

Le indagini

Proseguono invece le indagini per risalire alla donna dell’est che aveva chiamato in origine i due anziani, convincendoli a scendere dal Canton Ticino a Como per consegnare soldi e gioielli per aiutare la figlia che ovviamente non aveva avuto alcun incidente. L’intero maltolto è stato restituito alla coppia ticinese. Oltre ai contanti e alle fedi nuziali, c’erano nella borsa anche due anelli, un paio di orecchini, una collana in oro e un orologio del valore di circa 1.000 franchi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA