Processo telematico: rallenta le inchieste penali

Giustizia Sia la Procura che il dibattimento impongono lo stop all’uso dell’informatica. Il sistema non funziona

L’informatica, solitamente, agevola il lavoro un po’ in tutti i settori, non nella giustizia. Almeno questo sembra non valere per la giustizia penale. Sembra paradossale, ma il nuovo processo telematico che dalla fine dell’anno dovrebbe soppiantare completamente le vecchie procedure di deposito degli atti (e non solo) sta causando problemi sia in Tribunale che in Procura. Tanto che si è proceduto alla sospensione temporanea del sistema, per consentire di smaltire un arretrato che - altrimenti - diventerebbe ingestibile.

Il paradosso è confermato dal procuratore capo di Como, Massimo Astori: «I programmi in uso sono ancora nella fase sperimentale, e spesso non funzionano. Molti uffici giudiziari, noi compresi, abbiamo dovuto sospendere l’utilizzo del sistema telematico a fronte di malfunzionamento e blocchi. Una situazione che riguarda tanti uffici giudiziari, non solo Como e che suona davvero paradossale perché il processo telematico avrebbe dovuto aiutarci, invece ci rallenta».

Archiviazioni bloccate

Un esempio concreto arriva dalle archiviazioni. Sulla base della nuova normativa, dall’inizio dell’anno tutte le notifiche relative ai procedimenti archiviati debbono seguire obbligatoriamente la via telematica, nell’ambito di un’entrata in servizio graduale di tutto il sistema. Il fatto è che se dal 15 gennaio al 15 maggio dello scorso anno la Procura aveva processato complessivamente 4893 richieste archiviazione, nello stesso periodo di quest’anno il numero è clamorosamente sceso a 1785 e questo non perché siano diminuite le richieste di archiviazione dei fascicoli penali.

Proprio per questo motivo la Procura ha provveduto, come previsto dalla norma, a sospendere temporaneamente il processo telematico. E lo stesso ha fatto, nel corso di quest’anno, il Tribunale penale.

Nelle intenzioni dei legislatori è di far entrare in servizio a pieno regime il processo telematico dall’inizio dell’anno prossimo, quando il deposito, la comunicazione e la notificazione degli atti dovrà avvenire obbligatoriamente con modalità telematiche, e lo stesso dicasi per la consultazione e la gestione dei fascicoli dei procedimenti penali.

Le criticità

In realtà il Csm, il Consiglio superiore della magistratura, aveva già sollevato numerose perplessità sull’accelerazione della sperimentazione, sottolineando una serie di criticità sull’applicativo del processo penale telematico. Il fatto è che i programmi per il settore penale sono arrivati proprio a ridosso del via della sperimentazione. E in molti casi si sono rivelati complessi, instabili, lenti.

Questo tipo di problemi sul processo civile ormai sono superati, visto che sono anni che nel settore tutto avviene per via telematica: il deposito degli atti, le consultazioni, le memorie. Altro problema: le linee e i modem per l’utilizzo di internet spesso non funzionano, si incantano, fermano il lavoro negli uffici. Anche questo, nel 2024, rallenta la giustizia.

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