Prof promossi ma precari. Da Como 50 alla protesta nazionale

L’agitazione Il 30 agosto la manifestazione degli insegnanti in attesa di una cattedra. Salvo (Uil): «Non è possibile non abbiano certezze a quattro anni dall’esame»

Idonei alle cattedre dopo aver passato il concorso, ma con il rischio di non essere mai assunti. Ci sono almeno una cinquantina di docenti comaschi tra i trentamila in tutta Italia che il 30 agosto scenderanno in dieci piazze per protestare contro una situazione che li vede beffati e senza alcuna certezza per il futuro. Nonostante abbiano passato il concorso a cattedre del 2020, infatti, verranno scavalcati dai vincitori del concorso Pnrr 2023 e, sebbene ci siano ancora migliaia di cattedre vacanti, verranno utilizzati solo per le supplenze.

Posti liberi accantonati

I posti liberi, infatti, saranno accantonati per i futuri concorsi legati al Pnrr - almeno altri due – lasciando quindi ancora al palo chi era risultato idoneo al concorso di quattro anni fa. I docenti, però, non ci stanno e faranno sentire la propria voce: i posti vacanti di quest’anno, 18mila, verranno affidati a precari che potrebbero essere proprio loro. Idonei, eppure precari: ecco perché la considerano un’ingiustizia.

«Ci sono anche a Como dei casi, almeno una cinquantina e non sono pochi – conferma Gerardo Salvo, di Uil scuola Como - Il concorso ordinario era arrivato prima di quello riservato, un concorso ordinario con tutte le prove, l’altro invece era stato molto facilitato, erano passati tutti. Ritengo giustissima la manifestazione che è stata organizzata, come Uil l’abbiamo approvata fin dall’inizio, non è possibile che chi fa un concorso nel 2020 a oggi deve ancora fare il precario. Ci troviamo sempre con lo stesso problema: anche quest’anno avremo 200mila cattedre con precari e, se andiamo avanti così, sarà sempre peggio».

Un problema non solo per i docenti che non trovano stabilità, ma anche per i ragazzi che, ogni anno, vedono in cattedra un insegnante diverso - spesso cambiano anche durante l’anno - senza quindi avere una continuità.

«Ora saranno occupati 45mila posti dal concorso riservato, ma almeno centomila cattedre sono vuote, così non può funzionare la scuola – aggiunge ancora Salvo - Siamo sempre punto e a capo. Così è la situazione anche per gli Ata (personale amministrativo, tecnico e ausiliario degli istituti, ndr) e anche loro si stanno preparando per mobilitarsi. Ci saranno diecimila immissioni in ruolo rispetto a 40mila posti liberi, mancano all’appello 30mila posti, una situazione veramente paradossale. Questo oggi è il problema della scuola oltre al caldo, gli istituti non sono attrezzati per ricevere i ragazzi a settembre perché le aule sono calde e senza condizionatori. Sono d’accordo con questa mobilitazione dei docenti, noi saremo in piazza con loro».

Nessun posto in più

E conclude: «Non è giusta questa situazione: dovevano almeno cercare di tamponare con 50mila posti in più inserendo chi aveva fatto il concorso nel 2020, invece nemmeno uno in più». Nel frattempo, chi può si sta collocando: proprio ieri è arrivata una telefonata a Salvo da una dirigente scolastica di Napoli, che potrebbe essere interessata a una scuola del territorio comasco.

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