Contromano, senza luci o tra la folla: quante bici indisciplinate a Como

Mobilità Sono sempre più numerose le due ruote che sfrecciano senza rispetto per le regole. Il comandante dei vigili: «Valgono le stesse norme, e le stesse multe, di tutti gli altri veicoli»

Ci sono quelle che sfrecciano contromano, quelle che fanno lo slalom tra turisti e mamme con il passeggino, e poi quelle senza luci o sul marciapiede o che viaggiano affiancate.

Como è un città poco “bikefriendly”: stretta nella convalle e quasi senza piste ciclabili, invoglia poco a utilizzare le due ruote per gli spostamenti. Ma a dispetto di questo è una città invasa dalle biciclette: le usano i residenti, soprattutto quelli che vivono in centro, i cicloturisti, e poi ci sono quelle del bike-sharing (che da sole sono 120) e le moltissime dei rider che sfrecciano per consegnare pasti da asporto.

Le norme da rispettare

Le regole? Opinabili. La bici è considerata dai più un’estensione del pedone e, in quanto, tale, autorizzata a viaggiare in deroga a tutte le norme del Codice della strada. Una sorta di ibrido, un bipede su due ruote che accampa gli stessi diritti del primo e le stesse prerogative delle seconde.

Ma non è così. «La bici è un veicolo a tutti gli effetti - spiega Vincenzo Aiello, comandante della Polizia locale - Il conducente che viola il Codice della strada viene sanzionato come il conducente di qualsiasi altro veicolo, l’unica differenza è che non gli vengono decurtati i punti della patente perché la patente per andare in bici non è necessaria. Non è prevista alcuna esenzione rispetto ai comportamenti da tenere quando si è alla guida di altri veicoli».

La norma generale sembra pacifica, ma calata nello specifico riserva qualche sorpresa. Le bici, per esempio, non possono viaggiare sui marciapiedi (41 euro di multa), a meno che vengano portate a mano, e lo stesso vale per gli attraversamenti pedonali (45 euro). Sensi di marcia e semafori hanno valore prescrittivo per i ciclisti esattamente come per tutti gli altri (multa da 167 euro), e mentre si pedala non è consentito ascoltare musica o telefonare con gli auricolari (160). Qualche norma specifica per le due ruote il Codice della strada la prevede all’articolo 182: per esempio, bisogna tenere almeno una mano sul manubrio, è vietato viaggiare affiancati fuori dai centri abitati, così come portare il cane al guinzaglio o trasportare passeggeri, a meno che siano bambini fino a 8 anni e il mezzo sia opportunamente attrezzato. Le violazioni in questi casi sono sanzionate con multe da 26 a 102 euro.

Corsie preferenziali

«Un caso specifico sono le corsie preferenziali - dice ancora il comandante Aiello - L’amministrazione locale può scegliere se autorizzare il transito anche alle biciclette, mentre le piste ciclabili sono porzioni di carreggiata dedicate solo alle bici. La Ztl esclude solo i veicoli a motore non autorizzati, ma è bene ricordare ai ciclisti comaschi che all’interno di essa devono rispettare i sensi unici. In generale è importante ricordare a chi va in bici il rispetto delle regole di circolazione, innanzitutto per la propria incolumità. Ciclisti e conducenti di altri mezzi devono avere il massimo rispetto gli uni per gli altri. Chi è al volante deve ricordare che la propulsione muscolare consente una velocità ben diversa da quella a motore, quindi niente impazienza. Ma anche niente affiancamenti pericolosi o sorpassi delle bici invadendo l’altra corsia. Insomma, sulla strada tutti i veicoli hanno la stessa importanza».

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