Rapina e botte ai portici Plinio: condannato

La sentenza Quattro anni e otto mesi di carcere a un giovane accusato di due differenti rapine in centro città

A incastrarlo, nel corso delle indagini che erano state condotte dai carabinieri della Compagnia di Como, era stato un tatuaggio che il sospettato aveva sulla mano sinistra. Da quel particolare, ma anche da alcune immagini che erano state poi ritrovate sui social, i militari dell’Arma erano riusciti a risalire al nome e al cognome del sospettato cui erano poi state attribuite due brutte rapine avvenute in centro a Como, la prima al Portici Plinio e la seconda al Tempio Voltiano.

Ora, per quegli episodi tra ragazzi che le vittime avevano regolarmente denunciato, il principale sospettato – che si trova in carcere – è stato condannato in primo grado dal Tribunale a 4 anni e otto mesi di carcere. Ad essere colpito da questa sentenza, al termine di un fascicolo che era stato condotto dal pubblico ministero Antonia Pavan, è stato Karim Issaoui, tunisino oggi di 27 anni. Rapine che avevano descritto l’imputato come un violento in azione, anche con coltelli e cocci di vetro, nelle zone maggiormente frequentate dai giovani, quelle che appunto abbiamo appena citato e che fanno riferimento all’area dei portici Plinio (con la vicina piazza Gobetti) e i giardini pubblici, principalmente nell’area compresa tra il Tempio Voltiano e il Monumento ai Caduti.

Minacce a mano armata

Il primo episodio contestato in ordine di tempo risaliva al 26 ottobre 2023 quando un ragazzo che si trovava al Tempio, era stato raggiunto e circondato da diverse persone che l’avevano rapinato di 150 euro che aveva nel portafoglio. Una rapina violenta, in cui Issaoui avrebbe anche puntato un coltello alla gola della vittima minacciandola: «Se non mi dai il portafoglio ti ammazzo». La banda era poi fuggita, ma la vittima era riuscita a riconoscere almeno il ragazzo che brandiva il coltello puntato alla gola, che era poi finito con l’essere indagato.

L’altro episodio solo poche settimane dopo, l’8 dicembre 2023 ai Portici Plinio. Il tunisino – era stato ricostruito nelle indagini dai carabinieri di Como – aveva avvicinato la vittima in compagnia di un altro ragazzo poi scagionato (perché mancava la certezza del riconoscimento). In quella occasione, fingendosi “amico”, aveva chiesto una sigaretta e il telefono cellulare per fare una telefonata. La vittima, intuendo la malaparata, aveva consegnato solo la sigaretta, non il cellulare. Per questo motivo era stato preso con la forza, portato nella vicina piazzetta dietro i portici e picchiato.

I complici rimasti ignoti

In questo caso, i rapinatori avevano in mano non un coltello come al Tempio Voltiano, ma un coccio di vetro. Un colpo che aveva finito con il fruttare ai malviventi 190 euro. Ma, nella memoria della vittima, era rimasto quel tatuaggio sulla mano sinistra che era stato poi riferito ai militari che avevano ricostruito l’accaduto, arrivando ad un sospettato che infine era anche stato riconosciuto anche sulle foto. Il fascicolo è così proseguito, arrivando in aula e concludendosi nelle scorse ore con una condanna a quattro anni e otto mesi per Karim Issaoui. Non sono noti invece i suoi complici che non sono mai stati identificati.

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