Rapinano ragazzino al bancomat, caccia alla baby gang

Camerlata Lo hanno portato con la forza allo sportello di via Paoli. Dopo avergli preso 500 euro si sono ripresentati a casa chiedendo altri soldi

Ha raccontato di essere stato avvicinato da quattro coetanei, di essere stato portato con la forza ad uno sportello Bancomat in via Pasquale Paoli, alla filiale della banca Credit Agricole. Poi ha riferito di essere stato costretto a prelevare 500 euro da consegnare loro, coetanei di cui ha saputo fornire solo poche indicazioni, non conoscendone il nome ed il cognome. L’episodio è avvenuto – stando al racconto della vittima che è un ragazzo minorenne di Rebbio – nella giornata di giovedì tra la via Pasquale Paoli e la via Varesina, dove il minore abita con la famiglia.

Le indagini

Su questa storia, che è stata riferita ai carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Como, sono ora in corso le indagini per cercare di riscontrare il racconto e risalire, se possibile, ai quattro responsabili. L’indagine è intanto aperta con le ipotesi di reato di rapina, oppure di estorsione, sempre in concorso. Molto dipenderà, per l’una o l’altra contestazione, da quello che i militari dell’Arma riusciranno a ricostruire nelle prossime ore.

All’origine di tutto ci sarebbe, sempre stando al racconto del minore, un presunto debito del ragazzo nei confronti degli altri quattro, particolare anche questo che deve essere verificato.

Sta di fatto che nel pomeriggio di giovedì i quattro – verosimilmente coetanei – avrebbero avvicinato il ragazzino italiano residente a Rebbio, in via Varesina, e l’avrebbero minacciato chiedendo i soldi. La vittima avrebbe detto di non averli, e per questo motivo sarebbe stato portato con la forza fino alla filiale della banca di via Pasquale Paoli, punto non proprio vicino e che comporta l’attraversamento della frazione cittadina.

Poi, prelevati i 500 euro, i giovani si sarebbero allontanati. Due di loro avrebbero però fatto ritorno poco dopo nella casa del minore, chiedendo altri soldi ma trovandosi di fronte il padre. Stando a quanto raccontato, i ragazzi sarebbero a questo punto scappati prendendo la prima cosa che trovavano, ovvero il cellulare di una sorella della vittima. Seguendo la geolocalizzazione dell’apparecchio elettronico, tuttavia, i carabinieri sono riusciti a risalire al punto dove il telefono era stato abbandonato, ovvero al parco di via Cuzzi.

Il telefono

Non è chiaro perché il telefono sia stato lasciato in quel punto dove è poi stato ritrovato dal Nucleo Radiomobile. Il racconto del minore e del padre è poi stato raccolto dai carabinieri nella serata di giovedì, militari che hanno dato il via all’indagine e alla ricostruzione dei diversi episodi avvenuti tutti nel giro di poche ore tra via Varesina e via Paoli.

Al vaglio, al momento, ci sono come detto due possibili ipotesi di reato: o la rapina, oppure anche l’estorsione sempre comunque in concorso. Il minore non avrebbe riferito di essere stato picchiato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA