Sì al taser per i vigili. Poi Rapinese accusa: «Colazione ai migranti da irresponsabili»

Comune Lo strumento alla Polizia locale come sperimentazione e in aula è lite sulla sicurezza. Il sindaco alla minoranza che cita don Giusto: «Con caffè e brioche si creano problemi al quartiere»

Sicurezza pubblica e accoglienza ai migranti sono due temi tutt’altro che slegati secondo il sindaco Alessandro Rapinese e stando alle parole che ha usato in consiglio comunale, lunedì. «Sto tenendo segnati gli arresti in città uno dopo l’altro, da metà aprile a oggi, e riguardano tutti soggetti che non avrebbero nemmeno titolo di restare qui, ma che qualcuno politicamente qui li vuole».

La questione è emersa nel corso della discussione relativa alla sperimentazione, per sei mesi, dei taser da parte di due unità di agenti della polizia locale, quando la consigliera del Pd Patrizia Lissi ha proposto al consiglio una riflessione nata da un confronto con don Giusto della Valle, parroco di Rebbio: «Se come Comune fai tutto quello che puoi per prevenire l’insicurezza nelle città allora il problema del taser non c’è. Bisogna parlare in senso più ampio di insicurezza».

È a questo punto che il sindaco ha puntato il dito sull’accoglienza dei migranti in città e in particolare sulle attività di distribuzione di pasti a persone in difficoltà o senza fissa dimora: «Mi associo al grido di allarme delle forze dell’ordine - ha ribadito Rapinese - Basta guardare i dati. Il tema vero sarebbe capire qual è l’approccio più giusto all’ospitalità e cosa sia opportuno fare per ospitare. Creare assembramenti di soggetti evidentemente problematici, in un punto della città, per dargli la colazione e lasciare poi i problemi a chi vive in quella parte della città è un atteggiamento di irresponsabilità».

I volontari delle colazioni

La distribuzione delle colazioni ha come principale punto di riferimento cittadino piazza San Rocco, dove un gruppo di volontari ha raccolto il testimone di don Roberto Malgesini, prete ucciso quattro anni fa da un uomo di origini tunisine, Ridha Mahmoudi, proprio mentre si apprestava a distribuire caffè e brioche.

«Rapinese ha gettato la maschera e ora, con il silenzio di tutti i suoi consiglieri, mortifica la memoria di don Roberto attaccando don Giusto che prosegue l’opera caritatevole per cui il sacerdote ha dato la vita - ha commentato il consigliere di Svolta civica, Vittorio Nessi - Il cinismo è totale: da una parte il sindaco ha promosso l’Abbondino d’Oro per don Malgesini e dall’altro attacca don Giusto per ciò che fa, che è esattamente quello che faceva don Roberto». La proposta di deliberazione presentata in consiglio lunedì dal comandante della polizia locale Vincenzo Aiello prevede la sperimentazione nei Comuni capoluogo di provincia dell’uso dei taser da parte dei corpi di polizia locale.

La sperimentazione è giustificata, secondo quanto riportato da Aiello, dalla «necessità di fornire al corpo di polizia locale uno strumento di difesa non letale, capace di gestire situazioni ad alto rischio senza ricorrere all’uso di armi da fuoco e fornendo una risposta concreta e proporzionata alla minaccia cui gli agenti sono sottoposti».

I numeri

Aiello ha citato anche alcuni dati relativi alla sicurezza degli agenti di polizia locale, su impulso di quesiti presentati dal consigliere Nessi nella precedente seduta del consiglio: 44 gli infortuni sul lavoro e 761 i giorni di assenza degli agenti infortunati, in un periodo di tempo compreso tra il 2021 e il 10 luglio 2024. «Il taser è un’arma non letale messa tra le mani di persone abituate ad andare in giro con armi letali - ha detto il sindaco, per poi tornare sul tema dei migranti presenti in città e della loro accoglienza - Nove su dieci dei problemi di questa città sono causati da soggetti irregolari. Il comandante Aiello ha spiegato quanta gente è finita in ospedale: non finiscono mai i clandestini a questa latitudine».

Le votazioni: Fdi e Lega a favore

Il voto sulla proposta di sperimentazione dell’uso dei taser da parte degli agenti di polizia locale ha portato da parte dei due consiglieri di Forza Italia, Giordano Molteni e Alessandro Falanga, su posizioni diverse. «Non sono mai stato d’accordo con l’uso delle armi - ha commentato Molteni, che si è astenuto, così come hanno fatto i consiglieri di Pd e Svolta Civica, con l’eccezione di Vittorio Nessi che ha abbandonato l’aula- Non avallerò mai da questo consiglio comunale l’uso delle armi. L’uso del taser può portare a situazioni ingestibili e incontrollabili, soprattutto se si usa l’arma senza conoscere le condizioni di chi si ha di fronte». Su posizioni diverse Falanga: «Si tratta di uno strumento che serve agli agenti per difendersi dalle frequenti aggressioni, è importante».

Favorevoli invece, oltre ai consiglieri di maggioranza, Lorenzo Cantaluppi di Fratelli d’Italia (assente il collega Antonio Tufano) che ha proposto un emendamento al regolamento, approvato, ed Elena Negretti per la Lega. «Un passo importante per garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini» ha detto Negretti, ricordando che si tratta del punto di arrivo di un percorso iniziato dalla precedente amministrazione. Gli agenti cui sarà dato in dotazione il taser saranno inseriti in un un percorso di formazione per riconoscere e gestire eventuali complicazioni sanitarie derivanti dall’uso degli strumenti a impulsi elettrici.

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