Rapinese, altra lite: «Cariplo nega i fondi e non spiega perché»

Il caso Lettera alla Fondazione che ha bocciato il piano: «Parlate di ragioni tecniche ma a noi non l’avete detto». Lironi: «Mai una reazione del genere dai Comuni esclusi»

Chiede chiarezza sul motivo dell’esclusione e attacca il consigliere comasco in Fondazione Cariplo Enrico Lironi, il centrodestra e il Pd. Il sindaco Alessandro Rapinese ieri ha pubblicato sui social la lettera inviata al presidente della Fondazione Giovanni Azzone e firmata con l’assessore alla Cultura Enrico Colombo con la quale chiedono «espressamente quali siano le criticità rilevate nella documentazione».

«Mi sorprende – dichiara il sindaco - che un membro del consiglio di amministrazione di Fondazione Cariplo rilasci alla stampa informazioni lesive dell’onorabilità dell’ente e dei lavoratori del Comune del quale sono a capo mentre la Fondazione di cui lui è parte ha semplicemente comunicato, senza nessun commento, che erano spiacenti ma non eravamo stati ammessi alla seconda fase. Ancora più grave è che dica di averci comunicato informazioni di cui non abbiamo nessuna traccia. Ricordo a tutti che nel 2023 il sindaco di Como ha saputo della revoca di una parte del finanziamento di Villa Olmo dai mezzi di informazione. Evidentemente questo è il modus operandi della Fondazione. Il Pd oggi (ieri, ndr) è uscito con una nota parlando di errori della mia amministrazione e dei miei dipendenti, gradirei sapere quali documenti abbia in mano il Pd di Como e come li abbia ricevuti e se mi facesse la cortesia di farmeli avere. Su questa vicenda, che ha ad oggetto fondi da elargire a seguito di un bando pubblico, ci sono troppe cose che non tornano. Esponenti di centrodestra (il consigliere regionale Sergio Gaddi, ndr) dicono che è una questione politica legata ad assenza di relazioni, esponenti della Fondazione parlano di questioni tecniche delle quali non abbiamo nessuna prova e il centrosinistra dichiara di avere informazioni che non sono state messe a disposizione nemmeno del Comune escluso dal bando. Si sta scherzando con il fuoco e l’essere opportuni in queste procedure non è solo forma, ma sostanza».

«Affermazioni personali»

Rapinese lancia l’affondo: «Fondazione Cariplo chiarisca quali sarebbero stati gli errori del Comune di Como altrimenti dovrò intendere le parole di Lironi, nominato da Bongiasca nella Fondazione, come affermazioni personali non connesse alla vicenda. Il centrosinistra chiarisca dove ha preso i documenti e quali siano e il centrodestra mi faccia sapere quali relazioni avrebbero potuto influire nell’assegnazione dei fondi di un bando pubblico. Bando che ricordo aveva ad oggetto la valutazione di progetti e non il grado o il livello di amicizia. Ci sono le migliori università e i migliori enti culturali italiani e non solo che si sono espressi a favore del progetto presentato da noi e nessuno riesce a dare un solo motivo serio e valido per il quale sia stato escluso».

La replica

Lironi, contattato, afferma: «Fondazione Cariplo non fa politica e non si lascia nemmeno trascinare in polemiche di questa natura. Quando si è trattato di dare un contributo significativo per il bimillenario pliniano o i 700mila euro per le serre di Villa Olmo non ci si è tirati indietro e questo dimostra che non c’è stata discriminazione».

«Mi dispiace - aggiunge - che sia stata data un’interpretazione alle mie parole, giudicate lesive della struttura comunale e se così è sembrato chiedo scusa. Ricordo di aver detto che il progetto del Comune di Como era interessante, ma c’erano delle criticità su cui però non entro nel merito perché non compete a me. Ritengo che nella risposta che fornirà il presidente Azzone ci possano essere elementi che chiariscano. Ogni volta che si fanno delle scelte gli esclusi ci restano male, ma mai ci sono stati scontri così marcati. Forse perché l’attesa non solo del Comune, ma anche della Provincia era molto forte. Nelle altre province non si è mai rilevato nulla in tal senso.».

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