Rapinese, show contro gli evasori: «Non meritano la sanità gratuita»

Il caso In diretta su La7 dopo la decisione di negare il nido a chi non è in regola con la Tari. «Dovrei usare i soldi degli onesti per garantire servizi ai disonesti? Finora troppa tolleranza»

«A Como abbiamo semplicemente smesso di usare i soldi della gente onesta per garantire servizi agli evasori e ai disonesti. Se sei in regola con il fisco ottieni i servizi, in caso contrario no. E penso che debba essere un modello per l’Italia intera».

Ha fatto rumore la decisione del sindaco Alessandro Rapinese e della sua giunta di non accettare la domanda per l’asilo nido nel caso in cui quel cittadino abbia debiti con il Comune, debiti non solo relativi al servizio in questione ma anche a tributi di tutt’altro genere come per esempio la Tari. La mossa ha fatto scalpore a tal punto da tener banco in diretta su La7, nel corso del programma “In onda” condotto da Marianna Aprile e Luca Telese. Presentato come un «sindaco sceriffo, tutto tasse e ordine», Rapinese si è collegato con la trasmissione e ha difeso le decisioni prese di recente. Anzi, ha rilanciato.

«L’evasione uccide»

«Se non mi paghi le tasse, semplicemente non ti erogo i servizi che dipendono da me - ha detto - Possono essere persone in difficoltà? Noi spendiamo 20 milioni all’anno per aiutare le famiglie più deboli e abbiamo la coscienza a posto. Qui stiamo parlando di gente che magari va fuori dall’asilo con il Suv, però si dimentica di pagare le imposte comunali.Questa dovrebbe essere la legittima difesa di uno Stato, a fronte di soggetti sociopatici, che non vogliono contribuire. Sono sociopatici, perché senza soldi non avremmo la polizia in strada, non avremmo gli ospedali, non avremmo l’università... L’evasione uccide, è quella cosa che non ci consente di avere più polizia in strada e più ospedali».

Di fronte alle obiezioni di altri ospiti del programma, Rapinese ha tirato dritto: «L’unica cosa che posso fare per farti mettere in regola in automatico è toglierti il servizio. Nessuno potrebbe mai curarsi da solo, senza l’ausilio della sanità pubblica, e allora anche l’evasore pagherà le tasse e capirà che c’è una Repubblica magnifica che si basa su questo. Se fosse per lui non riusciremmo a garantire nessun servizio, quindi non vedo perché debba avere lui dei servizi gratis, è semplice». Il sindaco ha sostenuto che i primi frutti sono già arrivati: «La prova provata è il fatto che l’80% dei soggetti contattati ha pagato immediatamente, gli altri hanno fatto un piano di rientro. La verità è che c’è troppa tolleranza e non c’entra niente il fatto che qui parliamo di asili e quindi di bambini, è semplicemente un servizio che viene erogato. Se la famiglia ha delle difficoltà passa dai Servizi sociali e il bambino va regolarmente al nido, non c’è nessun problema».

Il passaggio più contestato del discorso di Rapinese

Poi il passaggio più contestato: «Dovrebbe accadere così anche per tutti gli altri servizi di cui gli evasori godono. Un evasore può chiamare il 112, i vigili del fuoco, può farsi operare gratis. Si tratta invece di garantire i servizi solo a chi è socio-compatibile».

«C’era lo stesso problema con i tavolini - ha concluso - Molti pagavano i 170 euro di sanzione e andavano avanti con le irregolarità come prima. Abbiamo inserito una norma per cui alla seconda sanzione si perde l’occupazione del suolo pubblico e hanno iniziato tutti a mettersi in regola. Ora sembra di essere in Svizzera».

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