Autovelox, Rapinese tira diritto: «Napoleona? Limite a 50 già oggi»

Il caso Il sindaco replica alle contestazioni: «La velocità la fissa il Codice della strada, la scelta politica è quella di garantire la sicurezza»

Degli autovelox ne ha fatto un cavallo di battaglia e viene periodicamente invitato in trasmissioni televisive nazionali per la sua posizione poco popolare. E adesso che dalla Prefettura è arrivato il via libera all’installazione in cinque vie (Napoleona, Paoli, Canturina, Varesina e viale Innocenzo) sono partite le contestazioni. «Il limite non è una scelta politica - dice il sindaco Alessandro Rapinese - ma una scelta tecnica dovuta innanzitutto al Codice della strada che lo fissa. Si sono espressi la Polizia locale, la Polizia stradale ha fatto verifiche in supporto alla decisione della Prefettura e infine è arrivato il decreto prefettizio: noi non possiamo certo installare gli autovelox dove vogliamo. La scelta politica, invece, è quella di garantire la sicurezza e che non piangeremo altri morti dove ce ne sono già stati in passato. L’autovelox è uno strumento tecnologico esattamente come il cellulare e il microonde che fa quello per cui è stato progettato: rilevare e processare informazioni».

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C’è chi ha chiesto che si alzi il limite in Napoleona a 70 km orari, ma questo non è possibile a meno che non si realizzi uno spartitraffico centrale, soluzione scartata già negli anni scorsi perché ritenuta pericolosa e non compatibile con il calibro della strada. Il Codice, all’articolo 142, prevede infatti che «la velocità massima non può superare i 50 km/h per le strade nei centri abitati, con la possibilità di elevare tale limite fino ad un massimo di 70 km/h per le strade urbane le cui caratteristiche costruttive e funzionali lo consentano». Queste ultime sarebbero le cosiddette “strade urbane di scorrimento” cioè «a carreggiate indipendenti o separate da spartitraffico, ciascuna con almeno due corsie di marcia, ed una eventuale corsia riservata ai mezzi pubblici, banchina pavimentata a destra e marciapiedi....». Per l’arrivo effettivo degli autovelox i tempi non saranno comunque brevi e si può stimare, tra progettazione, gara d’appalto e lavori non meno di un anno di tempo. Sulle contestazioni Rapinese non arretra: «Di solito la velocità la stabilisce il conducente e il tema dei 50 km è una polemica sterile per il semplice fatto che il divieto nelle varie zone dove vengono collocati gli autovelox esiste da sempre. Detto questo l’autovelox non risolve tutti i problemi del mondo e c’è una garanzia assoluta ed estrema: chi rispetta la legge non ha nulla da temere. Chi sostiene poi che dopo l’autovelox la gente possa iniziare a correre sta certificando la necessità di almeno interrompere un tratto dove si va troppo veloci». Rispedite al mittente anche le accuse di fare cassa: «Possono stare tranquilli – dice il sindaco – perché non vado a Sankt Moritz con i miei amici in alberghi di lusso, ma ogni centesimo verrà speso bene». Lo stesso vale per l’invito arrivato a usare le pattuglie anziché le telecamere: «È un’idiozia planetaria in quanto significherebbe che per dieci autovelox dovremmo avere venti persone su più turni e lasciare scoperte zone in città dove i cittadini chiedono ordine e sicurezza. Non avremmo mai abbastanza uomini e comunque preferisco ritirare 50 patenti piuttosto che piangere un morto o constatare incidenti con feriti. In ultima analisi, dite quel che volete, ma sarà così».

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