Rapinese sull’accoglienza ai migranti in città: «Non finiscono mai i clandestini a questa latitudine»

Como L’intervento del sindaco in consiglio comunale: «Soggetti che politicamente qualcuno vuole qui. Con don Giusto bisognerebbe discutere su chi sia uno straniero e a che titolo possa fermarsi sul suolo pubblico»

Il dibattito sulla possibilità di dotare la polizia locale di taser ha scatenato nel corso del consiglio comunale di ieri, lunedì 22 luglio, un duro confronto tra il sindaco di Como, Alessandro Rapinese, e l’opposizione, in particolare la consigliera comunale Patrizia Lissi (PD). La discussione si è spostata dal tema dei taser a quello dell’accoglienza a seguito di un passaggio dell’intervento di Lissi, che ha riferito di essersi confrontata sulla questione della sicurezza cittadina con don Giusto della Valle, prete della parrocchia di Rebbio, dove da diversi anni si praticano forme di accoglienza di persone migranti, grazie all’aiuto di volontari.

«Con la distribuzione di colazioni si creano assembramenti di soggetti problematici»

«Non sapevo che don Giusto fosse un esperto di armi - il commento di Rapinese, in risposta alla consigliera - con lui preferirei dialogare su chi sia uno straniero e a che titolo possa fermarsi sul suolo pubblico». In particolare, il sindaco si è scagliato contro l’attività di distribuzione delle colazioni alle persone in difficoltà, in alcune aree della città:«Creare assembramenti di soggetti problematici che, dopo il caffè e la brioche, si soffermano in queste aree della città e creano problemi a chi vive nella zona è segno di irresponsabilità».

Il nesso tra la questione dei taser, posta in consiglio comunale, e la discussione sulle modalità di accoglienza in città di persone migranti è stato esplicitato dal sindaco che ha spiegato di aver «tenuto segnati, uno dopo l’altro, da metà aprile gli arresti: riguardano soggetti che non avrebbero titolo di rimanere qui, ma politicamente qualcuno qui li vuole. Mi associo al grido d’allarme delle forze dell’ordine: non finiscono mai i clandestini a questa latitudine».

«Sbagliato tirare in ballo don Giusto, immagine della carità di Como»

Una presa di posizione che ha portato il consigliere comunale Vittorio Nessi, consigliere comunale di Svolta Civica, a sottolineare l’inopportunità di introdurre questo tema nell’ambito della discussione sulla dotazione della polizia locale di taser: «Dall’aspetto tecnico si è passati all’individuare già le categoria predeterminando il contesto dei destinatari del taser. Io a questo gioco non ci sto. Abbiamo tirato in ballo don Giusto, l’unica persona che è l’immagine della carità di Como».

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