Rapinese a sorpresa: «I parapetti storici? Li usiamo in città»

Lungolago Il sindaco: «Le ringhiere con i timoni delimiteranno aree pedonali o zone verdi di pregio». Quelle per per paratie non ancora svelate

Gli storici parapetti con i timoni che dal 1899 e fino a pochi anni fa hanno fatto da sfondo a buona parte del lungolago, saranno riutilizzati dal Comune in altre zone come barriere di protezione dei pedoni oppure di aiuole e aree verdi.

Un simbolo

Nonostante fossero un simbolo per i comaschi, non è stato possibile infatti riutilizzarli nell’ambito del cantiere delle paratie con annessa riqualificazione della passeggiata per due motivi. Il primo riguarda la sicurezza: trattandosi di un’opera nuova non è infatti possibile derogare alle normative che prevedono misure precise negli spazi “aperti” (non deve passare la testa di un bambino e non ci deve nemmeno essere la possibilità di rimanere “incastrati”) e l’impossibilità di “scalarli”.

Il secondo, invece, è legato alla quantità poiché quelli storici non erano sufficienti a coprire tutta la passeggiata (già prima in realtà erano presenti verso i giardini e solo in piccole porzioni verso Sant’Agostino) e realizzare copie avrebbe comunque significato abbinare stili e materiali differenti con un effetto negativo sull’estetica. «Sappiamo bene – commenta il sindaco Alessandro Rapinese – che quei parapetti sono un bene prezioso della città che custodiamo gelosamente. Andranno ad arricchire e valorizzare altre zone della città così come è stato per decenni per il nostro lungolago. Purtroppo le norme tecniche ci impediscono di riutilizzarli nel loro luogo originario, ma lo faremo altrove».

Il primo cittadino chiarisce che, al momento, non c’è un progetto definito e nemmeno una scelta, ma ammette che sono in corso una serie di valutazioni per capire come e dove poterli impiegare. «Abbiamo alcune ipotesi sul tavolo e un pensiero ricorrente in giunta è quello di poterli usare come elemento di protezione dei pedoni tra piazza Cavour il sul lungolago (ad esempio, tra il bar Monti e la darsena, ndr), oppure a Villa Olmo attorno alle aiuole non calpestabili o, ancora per delimitare aree verdi di pregio. Nulla è stato deciso al momento, posso dire che si stanno facendo delle valutazioni e mi auguro, nel corso del mio mandato, di poter valorizzare come merita quella che è una testimonianza autoctona della nostra città».

Nel frattempo a Milano è stata definita la tipologia dei nuovi parapetti in accordo con la Soprintendenza. Pochi giorni fa l’assessore regionale agli Enti locali Massimo Sertori ha spiegato che «saranno in acciaio e con un modello adeguato alle normative» e che «sarà necessaria una mini conferenza dei servizi per stabilirne i colori e le caratteristiche finali». Non sono state diffuse immagini, ma da quanto trapela sarà un disegno molto lineare. Bisognerà ora proseguire con la progettazione definitiva e poi con la gara d’appalto ed è quindi difficile ipotizzare quando saranno posizionati sul lungolago, ma ci vorranno mesi tra procedure, realizzazione e installazione.

Vista sull’antico porto

In piazza Cavour, intanto, è “sparita” la maxi chiatta del cantiere e si ha quindi la vista sul tratto di passeggiata che richiama l’antico porto. Ieri era in corso la posa del porfido sul bastione verso la biglietteria della Navigazione e si sta facendo lo stesso verso i giardini. Per il 4 luglio è prevista la conclusione del 95% delle opere e verrà riaperto ai pedoni quasi tutto (tranne il bastione verso i giardini e la sala d’attesa con annesso vano tecnico oltre a una piccola porzione di passeggiata).

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