Il sindaco interviene sul teatro non a norma: «La legge vale anche a Rebbio»

La polemica Rapinese dopo il sopralluogo dei vigil«In quella sala non si possono organizzare spettacoli. Interverremo a ogni evento fino alla decisione del Tar»

«Rebbio non è zona franca». A dirlo è il sindaco Alessandro Rapinese in merito alla situazione del Teatro Nuovo di Rebbio, che non ha più l’autorizzazione ad ospitare spettacoli ed eventi.

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Da quanto emerge il divieto risale all’inizio di dicembre, quando cioé è stata notificata al parroco don Giusto Della Valle l’ordinanza di divieto di prosecuzione dell’attività firmata dal dirigente comunale alla fine di novembre. Il dispositivo era stato emesso in seguito al parere negativo della Commissione comunale di vigilanza sui luoghi di pubblico spettacolo (che include anche i vigili del fuoco) poiché era stata riscontra la non conformità alle misure di sicurezza e, in particolare, a quelle relative all’antincendio.

L’ordinanza, da quanto è emerso domenica sera durante il sopralluogo (con annesso verbale) di una pattuglia della Polizia locale all’inizio di uno spettacolo, è stata impugnata davanti al Tar dalla parrocchia di Rebbio, ma fino a un pronunciamento contrario da parte dei giudici amministrativi, è efficace e, come tale, va quindi rispettata. La manifestazione di domenica, iniziata in ritardo a causa del controllo da parte degli agenti e dei successivi adempimenti di legge, si è tenuta regolarmente anche per il grande afflusso di pubblico che era già presente in sala.

Il ricorso

«Innanzitutto – commenta il sindaco - è bene che si sappia che quel teatro non può ospitare eventi ed il fatto che sia stato presentato ricorso significa che il proprietario di quello stabile ben sapeva che non potevano essere organizzati eventi e, scientemente, ha deciso di violare la legge».

Il primo cittadino risponde in modo duro a Sergio Cattaneo, presidente dell’associazione canturina Aido (alla quale erano destinati i proventi dello spettacolo) che aveva commentato l’accaduto dicendo: «Volevano rovinare la festa, ma non ce l’hanno fatta. È stata una manifestazione straordinaria». E in merito Rapinese dice: «Al presidente di Aido che parla del fatto che volessimo rovinare la festa, ricordo che di solito la “festa” la Repubblica la fa a chi viola le sue leggi che valgono in tutto il territorio della Repubblica e Rebbio non è zona franca». Poi aggiunge: «Ora, è evidente, che chi se ne frega della legge paga delle conseguenze, che sono al vaglio degli uffici comunali, che non avendo figli e figliastri, procederanno in questo come in tutti gli altri casi. Il fatto che ci sia un ricorso non significa che si possa ignorare l’atto che si è deciso di contestare, altrimenti da domani presentando un ricorso passerà l’idea che lo si sia già vinto».

Nuovi controlli

E infine il primo cittadino avverte che se ci saranno altri eventi programmati, non mancheranno nuovi controlli e sanzioni. «È un luogo - conclude Rapinese - che non soddisfa i requisiti, mi complimento con la Polizia locale e con tutti quei dipendenti comunali che ogni mattina si svegliano e vengono a lavorare per garantire servizi efficienti come il far rispettare le leggi e comminare le conseguenti sanzioni. Va da sè che, fino a quando un giudice non si sarà espresso, ogni altra manifestazione organizzata lì riceverà una nostra visita. E prego Dio che nessuno si faccia del male in un luogo che, a detta anche dei vigili del fuoco, non può ospitare eventi di pubblico spettacolo. Scherzando col fuoco, a volte, ci si brucia».

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