Regione Lombardia, Letizia Moratti si è dimessa: «Venuta meno la fiducia per il presidente Fontana»

Verso le elezioni La notizia delle dimissioni è arrivata nella mattinata di oggi, 2 novembre. Ma già anche qui a Como prende piede l’associazione“Lombardia Migliore”: «Ha il profilo giusto per fare la presidente»

Una notizia che si stava solo facendo aspettare e che non non sorprende quella delle dimissioni di Letizia Moratti dal suo incarico in Regione Lombardia.

Le parole con cui l’ormai ex vicepresidente e assessore al Welfare della Regione ha annunciato il suo passo indietro fanno emergere con forte chiarezza l’attrito con il presidente Attilio Fontana: «Per rispetto dei cittadini, con senso di responsabilità ed in considerazione del delicato momento socio-economico del Paese, ho atteso l’esito delle elezioni politiche e la formazione del nuovo Governo per rendere nota la mia posizione. Per questi motivi, e solo oggi, di fronte al venir meno del rapporto di fiducia con il Presidente Attilio Fontana, annuncio la decisione di rimettere le deleghe di vicepresidente e di assessore al Welfare di Regione Lombardia».

“Lombardia migliore”: Moratti alle regionali

E intanto anche a Como sbarca “Lombardia Migliore”, l’associazione politica che guarda a Letizia Moratti in vista delle prossime elezioni regionali.

Lombardia migliore non è un partito

A spiegarlo è la referente provinciale dell’associazione, Maria Grazia Sassi, storica esponente di Forza Italia e berlusconiana della prima ora. Sassi sottolinea che Lombardia Migliore «non è un partito», ma che è chiaro che si tratta di una proposta indipendente in vista della competizione elettorale regionale. Sempre Sassi assicura che questo progetto non sarà un «tentativo solitario», ma l’associazione lavora al contrario per comporre una «compagine ampia».

«Vogliamo ridare smalto alla politica buona - spiega Sassi, che è consigliere provinciale – alla politica del servizio, vicina alle persone e pronta ad ascoltare. Dobbiamo tornare a intercettare i bisogni reali, senza inventare facili promesse». Una proposta «moderata» portata avanti in tutte le province lombarde da persone esperte e navigate ed ora ufficialmente lanciata anche a Como.

Lo strappo tra Moratti e Fontana

Come noto già da questa estate nella giunta che guida il Pirellone si è consumato uno strappo tra Letizia Moratti, disponibile ad essere la candidata del centrodestra e Attilio Fontana, l’attuale presidente regionale deciso a ripresentarsi davanti agli elettori, forte del sostegno della Lega. Più volte Moratti è stata accostata ad altri incarichi, dall’Europa alle poltrone del nuovo governo, ma la vicepresidente è rimasta ferma alla guida dell’assessorato regionale al Welfare. Le elezioni regionali potrebbero essere indette già a febbraio, ma ancora non c’è una data ufficiale, in genere si tengono in primavera.

«Crediamo nella serietà, capacità e visione etica di Moratti»

«Pensiamo che Moratti abbia il profilo giusto per candidarsi alle regionali – dice Sassi – può interpretare al meglio questo ruolo per la sua serietà, le sue capacità e per la sua visione etica. Noi auspichiamo che sciolga le riserve e faccia un passo avanti. Convinti che il centrodestra possa darle mandato. È una figura apprezzata da tutti, che avrebbe un sostegno trasversale».

La Lega però punta su Fontana, i vertici del partito e lo stesso presidente l’hanno detto e ripetuto. Se l’attuale governatore dovesse essere il candidato del centrodestra, Lombardia Migliore «proseguirà per il proprio percorso», spiega Sassi. Bisogna ancora dunque capire se lo strappo nel centrodestra si consumerà davvero. «Vedremo quale sarà la volontà di Moratti e le decisioni della coalizione del centrodestra – dice Sassi – aperti anche ad altre forze sociali e civiche». Moratti stessa in questi giorni sta incontrando molti politici, imprenditori ed esponenti del terzo settore.

Dall’altra parte il Pd sembra intenzionato a candidare Carlo Cottarelli, oggi senatore e prima commissario straordinario alla spending review. I democratici vorrebbero costruire una coalizione ampia con il M5S e Azione, sperando che il fronte del centrodestra arrivi alle urne diviso. Ma sia i pentastellati che il terzo polo avanzano dubbi e distinguo. La vice segretaria di Azione Mariastella Gelmini, ha già fatto recapitare al Pd il suo “no” alla candidatura di Cottarelli.

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