Riecco i tuffi vietati nel lago: si nuota nell’acqua marrone

Ai giardini Nonostante divieti e appelli domenica pomeriggio c’erano adulti e bambini nel lago in zona Tempio

Stesso posto, stessa storia. Scarpe appoggiate in spiaggia, a fianco il cumulo di vestiti appena tolti e via, nelle fredde - e sporchissime - acque antistanti il Tempio Voltiano. Quella vissuta domenica è una situazione che ormai i comaschi sono abituati a vedere, anche se non dovrebbe essere affatto così perché, come indicano chiaramente i cartelli, il bagno in quel punto del lago è assolutamente vietato. E, quando passano i controlli, la multa è garantita: poco importa se si è stranieri, e «non ho visto il cartello» non è una giustificazione che regge. Anche perché, per accedere alla spiaggia, ci si passa davanti. In acqua c’erano bambini e ragazzi per lo più stranieri, osservati a distanza dai genitori: qualcuno si limitava a bagnare i piedi e giocare con la sabbia, altri invece erano completamente immersi e si schizzavano l’acqua a vicenda. Quasi certamente non sanno che, nel lago sono tante le persone che hanno perso la vita negli ultimi anni: l’ultimo era stato, lo scorso agosto, un ragazzo egiziano di vent’anni. Al di là della pericolosità, probabilmente chi fa il bagno non vede – o non vuole vedere – che a pochissimi metri di distanza il Cosia sversa nel lago un’acqua marroncina e maleodorante, di cui non è difficile immaginare la natura.

Spostandosi dalla spiaggia, pienissimi ieri anche i prati nella zona a lago, tra chi prendeva il sole e chi giocava a palla, con musica in sottofondo. Nessuno, invece, nei prati di Villa Olmo, dove ieri pomeriggio era presente l’Associazione nazionale carabinieri che faceva rispettare il divieto di non sedersi sull’erba.

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