Cronaca / Como città
Martedì 18 Ottobre 2022
Rimproveri da ogni parte contro Rapinese:
«Non paragoni alle Brigate rosse chi lo critica»
Polemica Bufera per le parole del sindaco contro la pagina anonima che lo attacca su Facebook. Da destra a sinistra tutti concordi: «Vero che lui ci ha sempre messo la faccia, ma basta sparate»
Il sindaco paragona chi lo critica - attraverso un gruppo anonimo su facebook - alla mafia o alle Br. E si attira le critiche delle opposizioni, sia da destra che da sinistra. Alessandro Rapinese, domenica, ha postato un video di venti minuti per attaccare la pagina “RapiGoverno”, paragonando alle Brigate Rosse e al Ku Klux Klan. Frasi forti che hanno scatenato una pioggia di commenti tutti pro sindaco, sul profilo facebook dell’interessato, ma anche tanti commenti critici.
“RapiGoverno” ironizza su alcune tematiche disattese dal primo cittadino rispetto alle promesse fatte in campagna elettorale. Ma lo fa senza che sia nota l’identità di chi si cela dietro ai suoi post, come spesso avviene sui social dove molti nascondono nome e cognome. «Non mi scandalizza particolarmente – dice Tommaso Legnani, segretario cittadino del Pd – anche se è vero che il sindaco ci ha sempre messo la faccia quando in passato dall’opposizione criticava duramente la giunta. Comunque non mi pare esistano particolari divieti. Se ci fosse qualcosa di illecito è giusto che il sindaco denunci i alle autorità competenti. Parlare però di Ku Klux Klan e Brigate Rosse è davvero fuori luogo».
Così il centrosinistra
Barbara Minghetti, consigliere di Svolta Civica, descrive il video di Rapinese «agghiacciante» e difende la pagina RapiGoverno: «Credo che la satira debba essere accettata, non mi aspettavo un’aggressione con dei toni così eccessivi». La pagina però è anonima e non manca spesso di attaccare l’operato del primo cittadino anche in maniera molto graffiante. «Non leggo quel profilo tutti i giorni, ma ci vedo una satira intelligente e non allineata - ribatte Minghetti - quanto all’anonimato credo che su facebook ci siano molte pagine senza nome».
Il consigliere di Svola Civica Vittorio Nessi non offre una sua posizione. Dai banchi del Pd Patrizia Lissi ricorda le valanghe di insulti via facebook indirizzati all’ex sindaco Mario Lucini e di recente anche a lei da parte dei sostenitori di Rapinese. Mentre il democratico Stefano Fanetti fa notare che non ha potuto vedere il video pubblicato dal sindaco perché è stato bannato.
Così il centrodestra
«Non condivido questo uso anonimo dei social - commenta Giordano Molteni, consigliere di Fratelli D’Italia - ci vuole sempre il coraggio delle proprie azioni. Però Rapinese, che oggi veste i panni del sindaco, deve imparare a usare moderazione e accettare il confronto. La pacatezza per me è una dote in politica. Il sindaco non è all’opposizione e dall’opposizione Rapinese ha già bacchettato tutti con toni anche arroganti. Abbiamo già ascoltato troppe sparate».
«Esistono degli standard che devono essere rispettati all’interno delle community - dice Lorenzo Cantaluppi, capogruppo di Fratelli d’Italia - anche dalle milioni di pagine anonime. Se è stato scritto qualcosa di falso e illecito su questo profilo il sindaco deve fare una segnalazione a Facebook e sporgere denuncia. Ma non scomodi paragoni pericolosi e brutti, lasci stare il terrorismo».
Ma chi c’è dietro alla pagina RapiGoverno? L’opposizione di centrosinistra, prima sospettata, ribatte un secco «No» sia attraverso il segretario Pd Legnani che con le parole dell’ex candidata sindaco Barbara Minghetti,: «Non ne ho la minima idea».
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