La ricetta medica arriverà su whatsapp: «Ma il sistema informatico non va...»

Salute Con l’anno prossimo la Finanziaria ha previsto che spariranno le prescrizioni cartacee - I medici di famiglia: «Tutto bello, ma la piattaforma per notificarle molto spesso non funziona»

Le ricette solo online dal 2025, anche tramite Whatsapp. Ma i medici di famiglia si lamentano: «Il sistema informatico spesso è in tilt».

La manovra in fase di approvazione prevede che dal 2025 tutte le ricette dovranno essere in formato elettronico, basta carta. La misura è pensata dal governo per «monitorare l’appropriatezza prescrittiva», quindi evitare il ricorso ad esami e visite doppie e poco utili. La ricetta online, via sms e via mail, in Lombardia è già quasi per tutte le richieste una realtà, salvo che per alcuni farmaci ed alcune prestazioni come i ricoveri. E’ piuttosto l’uso di Whatsapp per spedire le impegnative a sollevare qualche interrogativo tra i medici di famiglia. Camici bianchi che però denunciano un problema più grosso a monte: anche ieri mattina il sistema informatico era fuori uso.

«Tutto bene, tutto bello – dice Giuseppe Enrico Rivolta, membro dell’Ordine dei medici di Como e segretario regionale del sindacato dei medici Snami – ma al lunedì mattina puntuale il sistema non va. Così non possiamo fare le ricette, nessuna, altro che Whatsapp. A me se la piattaforma manda il codice al paziente su un altro tipo di chat poco cambia, ma se non cammina il sistema noi medici non possiamo fare niente».

Sistema in tilt

«È stata una mattinata tremenda – così Arnaldo Butti, medico albatese – lavorare già è difficile, così diventa impossibile». Gli fa eco Lorenzo Giorato, medico al lavoro in città: «Certificati di malattia, medicinali, vaccini, è tutto fermo. Al giorno abbiamo più di 150 richieste dai pazienti e siamo bloccati. Ho dovuto prendere carta e penna e compilare a mano». Il sistema nell’ultimo anno è saltato decine di volte.

Venendo a Whatsapp, l’Ats e l’Ordine lo sconsigliano ai medici come canale di comunicazione, anche per ragioni di sicurezza. «Con sms e mail l’invio dei codici è protetto, su Whatsapp al momento no – spiega il dottor Massimo Gatto, medico comasco e segretario provinciale del sindacato medici italiani Smi - non credo sia un canale appropriato». Il passaggio alla ricetta dematerializzata anche per i ricoveri, visite fiastriche, benzodiazepine e le poche prestazioni oggi escluse è comunque giudicato positivamente. Il problema sono i ripetuti blocchi informatici.

I canali social

Quanto all’invio delle ricette tramite Whatsapp si tratta di un passaggio non obbligatorio per il paziente.

«Immagino che le autorità sanitarie dovranno esprimersi – dice Raffaella Petruni, dottoressa in servizio a Como – a questo punto si apre la possibilità di usare anche altri canali e social. Ci sono comunque già dei portali abilitati all’invio delle ricette abbinate alla cartella clinica».

Già oggi è possibile consentire tramite fascicolo elettronico la spedizione dei codici sul telefonino e sulla mail, inserendo numero e indirizzo. Sistema informatico permettendo dal prossimo anno verrà potenziato il fascicolo elettronico, fascicolo che già in queste ultime settimane ha nuove funzioni, collegate per esempio agli screening oncologici con un sistema di pro memoria e di invito e con uno spazio per scaricare referti e risultati.

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