Sanità, più interventi della vigilanza: quest’anno sono 1.558, due al giorno

Asst Lariana Sicurezza nella sanità: aumentano gli interventi della vigilanza e restano poche le denunce

La Uil del Lario ha di nuovo raccolto i numeri dell’attività di vigilanza negli ospedali e negli ambulatori pubblici comaschi, un tema fortemente sentito dai sanitari che operano tutti i giorni in corsia. «Nel 2024, fino al 17 ottobre, sono stati registrati 1.558 interventi – scrive Massimo Coppia segretario della funzione pubblica del sindacato comasco - superando il totale di 1.547 del 2023 e mostrando un netto aumento rispetto ai 1.292 interventi del 2022. Un elemento particolarmente significativo è rappresentato dagli interventi legati alla percezione di pericolo. Nel 2024, 631 di questi interventi sono stati richiesti dal personale che si sentiva minacciato, un dato che si mantiene costante rispetto al 2023 e al 2022, malgrado il numero totale di operazioni sia in crescita».

Non tutti i 631 interventi legati alla percezione di una minaccia da parte di medici e infermieri si sono davvero trasformati in aggressioni. Stando alle stime fornite dall’Asst Lariana poco meno del 20% degli episodi si sono tramutati in reali tensioni, anche fisiche. Specialmente in Pronto soccorso, ma la situazione è delicata anche in reparti come la Psichiatria.

«L’aumento complessivo degli interventi – dice Coppia - potrebbe indicare un deterioramento delle condizioni lavorative o un incremento di situazioni di stress, con implicazioni potenzialmente preoccupanti per la sicurezza e il benessere del personale». Di suo l’Asst Lariana, che sul tema ha aperto un tavolo di confronto perché «è uno dei più attenzionati», ha già ribadito quanto è preziosa la vigilanza, settore dove ha appena assunto quattro nuovi operatori.

L’assessorato regionale al Welfare invece ha invitato sanitari e pazienti a denunciare episodi di violenza. Una recente circolare ha dato disposizioni agli ospedali per rafforzare la protezione degli operatori prevedendo la procedibilità d’ufficio in caso di violenze. «Episodi di violenza contro gli operatori sanitari e socio-sanitari - ha detto l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso - non possono e non devono essere tollerati. Per tutelare il nostro personale oltre a segnalare gli eventi violenti alla procura, gli enti sanitari dovranno valutare di costituirsi parte civile nell’ambito dei processi penali, ho detto personalmente ai Direttori Generali che questa deve diventare una prassi. Nel 2022 solo il 6 % delle aggressioni fisiche sono state segnalate in Procura, nel 2023 il dato è addirittura in calo al 4%». Occorre segnalare all’autorità giudiziaria anche i danni provocati durante le aggressioni.

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