Visite e liste d’attesa: in un anno 600mila non si presentano

Sanità Il 15% delle prenotazioni a vuoto nel Comasco - Colpa di chi non disdice: e i tempi di attesa si allungano - Dalla Regione centinaia di telefonate ai pazienti lariani

L’anno scorso il 21% delle prestazioni ambulatoriali è andato a vuoto perché i pazienti senza avvisare non si sono presentati in ospedale. Tradotto in cifre, significa che in Lombardia sono saltati 19 milioni tra visite ed esami, circa 900mila nella sola provincia di Como.

La colpa sarebbe di chi prenota più volte gli stessi esami salvo poi dimenticare di cancellare gli appuntamenti doppi. Su questo tema Regione e governo hanno cercato soluzioni. Oggi la stima aggiornata è di circa il 15% di appuntamenti saltati per mancata disdetta; si tratta di 13 milioni e mezzo di prestazioni andate a vuoto in Lombardia e circa 600mila nel Comasco.

Problema acuito con la pandemia

Il fenomeno delle prenotazioni doppie e triple mai cancellate, come è comprensibile, toglie posti ai cittadini che avrebbero davvero bisogno di consulenze e diagnosi, così si allungano le già eterne liste d’attesa. In teoria chi non si presenta è tenuto a pagare il ticket, ospedali e centralino avvisano con un sms promemoria qualche giorno prima.

Il problema si è acuito con la pandemia e al contempo con la difficoltà della popolazione di accedere alle cure, è insomma un cane che si morde la coda. Ma la questione era sul tavolo in Lombardia e a Como anche prima del 2020. Ospedali come il Valduce già nel 2019 hanno visto crescere rispetto al biennio precedente del 25% le ricette urgenti, l’Asst Lariana addirittura dell’83% quelle brevi. Il motivo? Un tentativo di saltare la coda.

Chiedere e ottenere dal proprio medico una ricetta a più rapida scadenza è un modo per forzare i tempi d’attesa, per riuscire a trovare un posto libero e non aspettare mesi. Vero è che più di recente, denunciano i medici di famiglia, i tempi delle loro prescrizioni non vengono quasi mai garantiti, i pazienti almeno per alcune specialità non riescono a trovare appuntamenti in un arco ragionevole di settimane.

In teoria nei prossimi mesi la Regione farà partire un nuovo Centro unico di prenotazione, un centralino e portale online che gestisca davvero tutte le prestazioni sanitarie pubbliche e private sul territorio, così da diminuire i tempi d’attesa e risolvere il problema degli esami andati a vuoto colpa delle richieste doppie.

Guai anche nel privato

«In questi ultimi mesi la Lombardia qualcosa ha recuperato – spiega Claudio Zanon, direttore scientifico di “Motore Sanità” già alla direzione sanitaria del Valduce –, con il sottosegretario Alessio Butti è partita una sperimentazione per chiamare le persone che avevano più prenotazioni, pulire le agende e offrire i posti che così si sono liberati ai pazienti che non riuscivano a trovare appuntamenti entro i tempi dettati dai medici. Diverse centinaia di telefonate sono state fatte anche a Como. Certo, il Cup unico aiuterà molto perché aprirà tutte le agende, che molti enti privati e pubblici in realtà non mostrano nel lungo periodo ai cittadini. E inoltre offrirà anche una maggiore possibilità di mobilità». Per spostarsi nelle vicine città e province dove ci sono posti liberi.

«Anche nel privato gli appuntamenti che vanno a vuoto sono tanti – conferma Claudio Montoli, direttore sanitario di Synlab Como – circa il 20%. Sia per le prenotazioni tramite sistema sanitario che per quelle a pagamento».

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