
Cronaca / Como città
Lunedì 24 Marzo 2025
Sant’Elia, i genitori “sfrattati”. «I bimbi aspettano soluzioni»
Il Comitato Como a misura di famiglia è tornato a far sentire la propria voce chiedendosi quale sarà il destino dei bambini che erano stati costretti a spostarsi e di quelli che verranno
Ha riscontrato un grande successo l’apertura del Sant’Elia per le giornate di primavera del Fai, con lunghe code nonostante la pioggia per visitare la struttura di via Alciato sotto la guida degli studenti del Setificio, ma non sono mancati nemmeno momenti di riflessione sul futuro dell’ex asilo, chiuso ormai da sei anni.
A tal proposito il Comitato Como a misura di famiglia è tornato a far sentire la propria voce attraverso una nota diffusa nel fine settimana, auspicando che il Sant’Elia possa presto ritornare a disposizione della città, dopo anni di chiusura del gioiello razionalista, ma anche chiedendosi quale sarà il destino dei bambini che erano stati costretti a spostarsi e di quelli che verranno. «Da genitori ci sorgono delle riflessioni – hanno fatto sapere in una nota i genitori -. Il Comitato non intende sia utile inserirsi nella questione “Sant’Elia ritorni scuola o non ritorni scuola”, è una scelta che non riguarda solo i servizi all’infanzia, ma un’architettura eccezionale di cui si auspica una soluzione per riaprirla alla città e a chi la vuole visitare. Vogliamo però portare l’attenzione sui bambini che frequentavano il Sant’Elia e che nel 2019 sono stati “spostati” in alcune aule della scuola primaria Gobbi di via Viganò. Qui loro e i bambini che si sono succeduti in questi anni, vivono grandi disagi perché gli spazi di una scuola primaria non sono adatti per bambini di 3/6 anni e quindi dal 2019 quei bambini in classe non vedono fuori dalle finestre perché sono alte come quelle di una scuola coi banchi. Per diversi anni sono stati sollevati dalle maestre per raggiungere i water troppo alti per loro, oltre alle limitazioni dovute alla convivenza con la primaria che impone precisi orari per l’uso degli spazi e per il tipo di attività». E aggiungono, rivolgendosi all’amministrazione: «Nonostante le numerose richieste di confronto e di soluzioni alternative rivolte dalle maestre alle amministrazioni comunali in questi anni, la situazione di disagio persiste. In questo giorno di festa per Sant’Elia chiediamo all’amministrazione comunale: quale soluzione a lungo termine intende dare a quei bambini? In che tempi questo problema sarà risolto? Perché non è stata trovata una soluzione all’interno del piano di riorganizzazione delle scuole? Sono poco più di 400 i bambini che a Como nei prossimi due anni vedranno la loro scuola chiusa o accorpata secondo il programma comunale deliberato a ottobre 2024. Come è possibile che in un piano così massivo non siano stati considerati i bambini del Sant’Elia che da anni attendono una soluzione? E inoltre quali garanzie hanno i genitori che gli accorpamenti prossimi siano realizzati garantendone la qualità».
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