Cronaca / Como città
Mercoledì 23 Settembre 2020
Sbarre giù, fermi per due ore e mezza
Prepariamoci a impazzire nel traffico
La durata dello stop al traffico, ogni giorno feriale, dalle 5 del mattino alle 22.30 - Adesso è di un’ora e 8 minuti, meno della metà. I treni sono 67. Conto alla rovescia: si parte sabato, incubo traffico
Tra 72 ore, a meno di buone notizie in arrivo oggi pomeriggio da Roma, entrerà in funzione il nuovo sistema di sicurezza ai passaggi a livello cittadini che causerà il raddoppio dei tempi di attesa. Numeri che porteranno al collasso viabilistico nella zona di viale Lecco e viale Battisti secondo le previsioni fatte dal sindaco Mario Landriscina e l’assessore ai Trasporti Pierangelo Gervasoni.
Ma quanti sono i treni che passano ogni giorno nel tratto tra Sant’Orsola e la stazione a lago?
Nei giorni feriali, orario alla mano, sono in totale 67 i convogli in transito da e per Milano. Al passaggio a livello tra viale Lecco e viale Battisti, quello più critico, le sbarre resteranno abbassate a ogni passaggio del treno 2 minuti e 15 secondi rispetto all’attuale minuto e un secondo. In pratica, facendo qualche calcolo, significa che nella fascia oraria tra le 5 del mattino e le 23 non si potrà passare per quasi due ore e mezza (due ore e 24 minuti per essere precisi), mentre adesso lo stop è pari a un’ora e 8 minuti. Il caso peggiore, in termini di attesa, è quello di via Bertinelli, dove da 59 secondi (e, quindi, un’ora e 6 minuti al giorno) si passerà a 2 minuti e 45 secondi, in pratica 2 ore e 44 minuti ogni giorno. Piazza Verdi è una di mezzo, visto che passerà da 59 secondi a 2 minuti e 30. Il sabato, sempre consultando l’orario di Trenord, i treni totali sono 54 mentre la domenica scendono a 41. Si parla, comunque, di quasi un’ora e mezza con le sbarre abbassate nell’arco della giornata. Una situazione che, come hanno messo nero su bianco i tecnici di Palazzo Cernezzi, avrà ripercussioni anche sulla macchina dei soccorsi e nella stessa comunicazione hanno anche diffidato Ferrovienord nel mettere in funzione il nuovo sistema (tra le altre cose chiedendo uno studio sull’impatto viabilistico).
A determinare l’allungamento dei tempi è il cosiddetto Scmt (Sistema di Controllo della Marcia del Treno) che Ferrovienord ha intenzione di attivare da sabato «fatte salve le eventuali diverse determinazioni che dovessero essere assunte in occasione del tavolo di confronto».
La lettera è dell’8 settembre scorso e serviva anche a chiedere la convocazione dell’incontro. Ma da Milano scrivevano anche che «la mancata attivazione del sistema di protezione Scmt entro il 26 settembre comporterebbe l’inibizione della circolazione ferroviaria della tratta in questione».
Insomma, il conto alla rovescia sta finendo e o si trova subito una soluzione oppure per i comaschi, che già si ritrovano ogni giorno a fare i conti con traffico e code, saranno guai.
I problemi, tra l’altro, non saranno soltanto per le auto ma anche per i pedoni. Migliaia quelli che ogni giorno attraversano i binari e che saranno costretti ad aspettare con il rischio, non troppo remoto, che qualcuno decida di passare sotto le sbarre. Alla faccia della sicurezza che dovrebbe portare il nuovo sistema.
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