Cronaca / Como città
Sabato 21 Settembre 2024
Scuole chiuse, in un documento il Comune ipotizza le alternative vicine
Il caso Manifestazione delle famiglie contro le chiusure mentre un piano dell’amministrazione ipotizza soluzioni. Indica plessi distanti dagli attuali tra 200 metri e 2 Km
I genitori sono scesi in piazza Verdi ieri a protestare contro la decisione della giunta di chiudere altre sei scuole, tra il prossimo anno scolastico e quello successivo, ma il Comune nel documento in cui presenta il piano di riorganizzazione della rete delle istituzioni scolastiche dà le chiusure per assodate e ipotizza anzi in quali strutture alternative potranno essere collocati gli studenti.
Quattro ipotesi per via Perti
Il criterio utilizzato, chiusura per chiusura, è quello della vicinanza geografica. Nel caso della scuola elementare di via Perti, in centro storico, nel documento sono quattro le scuole primarie alternative individuate «secondo la distribuzione geografica nelle adiacenze»: la primaria di via Giuseppe Brambilla (a 600 metri di distanza), quella di via Fiume (a 900 metri), quella di via XX Settembre (a 950 metri) e quella di via Sinigaglia (a 1,5 chilometri). Non tutti gli istituti ipotizzati dal Comune come possibile soluzione però sarebbero in grado di accogliere tutti gli studenti della primaria di via Perti (114 nell’anno scolastico 2022/2023, ma con proiezioni future di ulteriore diminuzione degli iscritti pari al 18%, arrivando così a poco più di 90 iscritti): infatti in via Brambilla, la più vicina, sono disponibili attualmente solo 8 posti e in via XX Settembre 21, mentre nella scuola di via Fiume potrebbero potenzialmente iscriversi altri 295 alunni e in quella di via Sinigaglia, la più distante, 136.
Passando invece alla scuola dell’infanzia di via Volta, nel documento del Comune si legge che «l’ipotesi più percorribile per risolvere la grave situazione strutturale è quella di spostare la scuola dell’infanzia L. Carluccio all’interno del complesso di via Passeri, 2, dove attualmente si trova l’asilo nido “Magnolia” (rispetto al quale però il sindaco ha firmato un’ordinanza di chiusura a partire da settembre 2024, poi sospesa per decisione del Consiglio di Stato) e la scuola dell’infanzia “Raschi” come da progetto originale, creando così un’unica scuola dell’infanzia».
La distanza che le famiglie dovrebbero coprire, in questo caso, è di 1 chilometro, ma le due scuole sono posizionate in punti della città tali per cui i genitori che vivono nell’area di via Volta, per raggiungere Borgovico e via Passeri dovrebbero percorrere viale Innocenzo e viale Rosselli, strade particolarmente trafficate negli orari di punta.
Accorpamenti
Diversa la questione per l’asilo di via Varesina: i bambini che lo frequentano potrebbero essere ospitati nel fabbricato dell’ex nido di piazza Camerlata, «il cui adeguamento è stato stimato in 220mila euro, somma già stanziata in bilancio», che dista circa 200 metri. I bimbi che invece frequentano l’asilo di piazzale Giotto, a Prestino, potranno essere trasferiti nel plesso di via Isonzo, dove si trova la primaria “L. Bianchi”, recentemente oggetto di un intervento di manutenzione straordinaria per il rifacimento della copertura, tale da rendere fruibile anche il primo piano, attualmente non utilizzato. Le due scuole distano 500 metri. Stesso discorso vale per l’asilo in via Salita Capuccini i cui studenti verranno inseriti nel plesso di via Montelungo, a 550 metri di distanza. Lo spostamento più significativo riguarda invece la scuola primaria di Ponte Chiasso, per i cui studenti la soluzione più vicina sarà il plesso di via Interlegno, a 2 chilometri di distanza.
Resta da capire se le soluzioni proposte saranno accolte dalle famiglie, al netto delle possibili difficoltà legate agli spostamenti.
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