Scuole, contromossa dei genitori: «Ricorso al Tar e referendum»

Il caso Via Perti e asilo Carluccio, ieri sera la riunione dei rappresentanti delle duecento famiglie. Falanga, portavoce del comitato: «Pronto il quesito. Ma sentiamo anche i legali»

Quesito referendario pronto e appuntamento con i legali fissato: e famiglie di via Perti e dell’asilo Carluccio non si arrendono di fronte alla decisione del Comune e anzi rilanciano non su uno, ma su ben due fronti.

Il primo, quello del referendum, che dice di una voglia di far sentire con gli strumenti della democrazia la voce dei cittadini, e il secondo, quello del ricorso al Tar, che è già stato impugnato, con esito positivo, nel caso di un’altra chiusura, quella del nido Magnolia. Dopo una lunga riunione di aggiornamento, ieri sera, il comitato genitori che ruota intorno alla primaria di via Perti e all’asilo di via Volta, ancora informale ma prossimo alla costituzione ad associazione, ha costruito un quadro chiaro delle prossime mosse e contromosse da effettuare.

Leggi anche

«Sogniamo un’altra città»

«Abbiamo chiuso l’atto costitutivo, presto saremo un’associazione ufficiale - spiega Vincenzo Falanga, rappresentante delle duecento famiglie coinvolte nel comitato - Ma abbiamo anche predisposto il quesito referendario per cui procederemo nei prossimi giorni alla raccolta delle firme».

Il quesito si concentrerà sul piano di ridimensionamento presentato dal Comune all’interno della delibera dello scorso 14 ottobre, la numero 344, dopo un passaggio preventivo dall’amministrazione provinciale e un altrettanto preventivo confronto con il provveditore Giuseppe Bonelli.

«Lo scopo della nostra associazione non sarà però solo quello di evitare la chiusura delle scuole - prende la parola Maria Massara, anche lei rappresentante del comitato genitori -Vorremmo lavorare per chiedere sempre più servizi di qualità, a partire dalla scuola ma senza fermarci lì, invitando i concittadini a una maggiore partecipazione. Questa città non può vivere di solo turismo e calcio, per quanto siamo orgogliosi dei successi che Como sta conquistando su entrambi i fronti».

Anche un’altra strategia

Di qui l’idea, già annunciata nei giorni scorsi e ora divenuta scelta operativa, di proporre un referendum di annullamento della delibera della giunta guidata dal sindaco Alessandro Rapinese. Una strada non priva di ostacoli, se si considera che, dopo la raccolta firme, il quesito dovrà essere sottoposto e approvato da una commissione di esperti di Palazzo Cernezzi.

«Proseguiamo anche sull’altra strada - continuano infatti Falanga e Massara - Abbiamo fissato un appuntamento con dei consulenti legali esperti in diritto amministrativo per capire come procedere per il ricorso». Non accettano insomma, queste famiglie, quanto affermato in questi giorni con numeri e parole: «Sentire dalla voce del sindaco e del provveditore che la continuità educativa non è garantita dal corpo docenti ci ha profondamente colpiti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA