Sentenza paratie, Spallino contro il Pd : «Doveva offrire la candidatura a Lucini»

Il caso L’ex assessore: «Bene l’affetto, ma il bel gesto sarebbe stato proporlo per il 2027». Gaiani: «Servirà riflessione più ampia». Valsecchi: «Poco rispettoso tirarlo per la giacchetta»

«Ok l’affetto, la soddisfazione anche, ma il bel gesto del Pd comasco sarebbe stato quello, nel comunicato stampa del 23 febbraio scorso, di offrire a Mario Lucini la candidatura nel 2027. O quantomeno di accennarla, fosse anche per una questione di stile». A scriverlo su “X” è l’ex assessore all’Urbanistica della giunta Lucini Lorenzo Spallino. L’avvocato chiede ai dem, al di là delle parole, atti concreti di sostegno all’ex primo cittadino assolto pochi giorni fa definitivamente dalla Cassazione per la vicenda delle paratie, nove anni dopo l’avvio dell’inchiesta.

Botta e risposta

Una sorta di “risarcimento” consentendogli (ammesso che lui lo voglia, visto che anche in questi giorni Lucini ha scelto un profilo molto basso e nel 2027 avrà 69 anni) di poter riprendere il lavoro iniziato nel 2012, quando il candidato della coalizione di centrosinistra (unica volta dopo Pigni, ma erano altri tempi con altre logiche politiche ed altre leggi elettorali senza nemmeno l’elezione diretta) venne eletto.

Un’uscita, quella di Spallino, che non viene raccolta dal Pd che contesta innanzitutto modalità e tempi, pur non entrando nel merito della proposta. «Ogni eventuale considerazione sul futuro candidato sindaco di Como credo meriti una riflessione un po’ più ampia di un semplice post pubblicato sui social» le parole della segretaria provinciale dem Carla Gaiani. Come a dire che una candidatura non si decide sui social e non a tre anni dall’appuntamento elettorale.

Poi aggiunge: «Credo non possa prescindere da un progetto comune, dalla visione di città che si ha in mente, certamente alternativa a quella dell’attuale sindaco; da un percorso collettivo aperto fatto di dialogo nell’ambito del centrosinistra».

Dal canto suo il segretario cittadino Daniele Valsecchi commenta la boutade di Spallino dicendo: «Innanzitutto ribadiamo la nostra vicinanza di sostanza a Lucini, vera e non fittizia. Come lo stima la città, a maggior ragione lo stimiamo noi che con lui abbiamo condiviso un percorso».

Poi Valsecchi entra nel merito di quanto twittato da Spallino e invita a non correre e a non mettere il piede sull’acceleratore: «È talmente presto oltre che prematuro. In questo momento qualunque valutazione sarebbe poco rispettosa per la figura di Mario Lucini, sembra di volerlo tirare per la giacchetta. Al contrario servono molta cautela e molto rispetto per tutto quello che ha vissuto».

«Rispettare i tempi di ognuno»

Il segretario cittadino dei democratici sottolinea inoltre l’affetto riversato sull’ex sindaco nei giorni scorsi anche al di fuori del centrosinistra: «Mi ha fatto piacere - le sue parole - che il partito, con voce sola, abbia ribadito la vicinanza a Lucini e questa è stata una cosa importante e coerente. Tutto il resto, lo ripeto, è prematuro. Tutta la città è stata vicino a Lucini e ha dimostrato gioia per l’assoluzione. Ma in un momento come questo credo che anche la serenità di una persona meriti di essere decantata, vanno quindi rispettati i tempi di ognuno. La scelta del candidato per le elezioni del 2027 sarà frutto di valutazioni complesse che farà il Pd insieme ai suoi alleati».

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