Cronaca / Como città
Mercoledì 27 Novembre 2024
Sicurezza, gli esperti a Como: «Oggi la sfida è difendere i dati»
Legalità Il ministero dell’Interno riunisce i responsabili europei all’Insubria - Il prefetto Gambacurta: «Qui territorio di imprese, con rischi e opportunità»
Legalità e sicurezza all’altezza delle nuove tecnologie per contrastare i crimini nell’era del digitale: il ministero dell’Interno sceglie Como e la sede comasca dell’università Insubria per un convegno di livello europeo dedicato al tema.
Accanto al vice direttore generale per la pubblica sicurezza, il prefetto Stefano Gambacurta, sono intervenuti ieri mattina nell’aula magna del chiostro di Sant’Abbondio anche i responsabili dei programmi Isf, fondo interno per le forze di polizia, e Bmvi, fondo per la difesa delle frontiere, di Spagna, Mario Garcìa Colorado, Olanda, Monique Besseling e Wim Van Walsem, e Bulgaria Mya Petkova «Oggi per la prima volta affrontiamo una riflessione congiunta sui risultati raggiunti finora tenendo come filo rosso quello della good governance e della gestione dei fondi. Sul tavolo c’è quasi un miliardo in gioco» ha spiegato la moderatrice, Stefania Battisitni, giornalista inviata del Tg1.
Al centro del confronto i risultati dei tavoli di lavoro dedicati ai programmi di sicurezza e mirati a migliorare lo scambio di informazioni tra gli Stati, intensificare la cooperazione transfrontaliera e sostenere la prevenzione e la lotta a criminalità organizzata, terrorismo e radicalizzazione. Pericoli per la sicurezza nazionale che oggi passano anche dalla tutela dei dati dei cittadini, oggetto di attacchi hacker anche sul territorio comasco in ambito sanitario.
«Perché a Como? Siamo venuti qui, nel cuore della Lombardia, culla delle imprese e territorio che presenta tante opportunità quanti rischi, perché i fondi erogati dall’Ue sono mirati a creare un environment più sicuro per i cittadini, ma anche per le imprese» ha spiegato Gambacurta a La Provincia. «Lo sviluppo dell’era digitale ci chiama a sviluppare una mentalità più attenta ai nostri dati. Dobbiamo cercare di sviluppare strutture digitali informatiche più sicure e per farlo è indispensabile pensare fuori dagli schemi. Per esempio, i fondi dell’Ue ci stanno permettendo di portare avanti due progetti legati alla marina militare che tutelano le infrastrutture cibernetiche sottomarine, dove circolano molti dei nostri dati».
Como è stata scelta anche come città universitaria. Un risultato rivendicato dalla rettrice dell’Insubria, Maria Pierro che ha parlato di «formazione e ricerca nell’ambito della digitalizzazione e dell’interoperabilità dei dati, su cui la nostra università ha puntato un interesse particolare per disegnare un futuro democratico, che risponda alle esigenze di sicurezza e di pace».
Anche il questore di Como, Marco Calì, che ha seguito il dibattito, ha puntato l’attenzione sulle peculiarità della città in termini di sicurezza: «Abbiamo grande attrazione turistica, il Como in serie A, un tessuto imprenditoriale attivo: tutti elementi positivi che attirano però situazioni da monitorare. La vera arma vincente resta la prevenzione che oggi però si deve fare forte delle risorse offerte dalla tecnologia».
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