Cronaca / Como città
Mercoledì 09 Ottobre 2024
Sigarette, in vista un aumento di 5 euro: «Contrabbando? I tempi sono cambiati»
Consumi L’eventuale incremento del prezzo potrebbe riaprire scenari “antichi” sul confine - Il comandante della Guardia di finanza: «Oggi abbiamo più risorse per contrastare l’illegalità»
«L’attenzione della Guardia di finanza in questo settore rimane massima, ma non possiamo non rilevare come negli ultimi anni lo scenario sia completamente cambiato». A parlare è il colonnello Michele Donega, comandante provinciale delle fiamme gialle.
Il tema è quello del ventilato aumento del costo dei pacchetti di sigarette di ben 5 euro, il tutto per una “Tassa di scopo” che servirebbe a sostenere il Servizio sanitario nazionale.
La scorsa settimana in Parlamento è stata presentata la campagna (sono già stati annunciati emendamenti) con l’idea di raddoppiare (o quasi) il costo del singolo pacchetto di sigarette per destinare la cifra in più alla sanità. Ma un simile ed eventuale intervento, è la domanda, potrebbe in linea di massima tornare a dare impulso anche al contrabbando di bionde, soprattutto nelle zone di confine?
Secondo la Guardia di finanza – che non entra nel merito dell’eventuale emendamento – i temi da mettere sul piatto sono molti di più, e non possono non partire da un dato: il mondo del fumo oggi è molto diverso da qualche tempo fa, con un mercato dei tabacchi lavorati che dal 2005 al 2023 si è quasi dimezzato scendendo da 92,8 milioni di chilogrammi immessi al consumo agli attuali 58,3 milioni. Con un trend del tabacco senza combustione (le sigarette elettriche) che ha al contrario mostrato un trend di crescita notevole, arrivando oggi al 18% dell’intero mercato.
Dopo questa premessa, torniamo alla domanda iniziale relativa alla proposta di aumentare di 5 euro il prezzo delle sigarette. «Valutare l’impatto sociale ed economico di una misura fiscale è sempre difficile – commenta il colonnello della guardia di finanza di Como, Michele Donega –. In termini generali, un aumento del prezzo di vendita di uno specifico bene tende a riflettersi sui consumi, in ragione del grado di elasticità della domanda e della presenza sul mercato di eventuali beni sostitutivi. Nel caso di specie, a fronte di un aumento considerevole del prezzo delle sigarette, parte dei consumatori potrebbero scegliere, oltre che di smettere di fumare, di rivolgersi a prodotti succedanei quali le sigarette elettroniche. Una quota di consumatori potrebbe infine stimolare un’offerta di prodotti illegali ma, sul punto, credo sia necessaria una considerazione. Analizzare questa ipotesi con i parametri del passato potrebbe essere fuorviante». Anche perché la lotta all’illegalità ha fatto notevoli passi avanti, riuscendo – ad esempio – a tracciare lo spostamento di ogni singolo pacchetto di “bionde”. «Negli ultimi anni lo scenario è cambiato – conferma il colonnello Donega – Disponiamo di strumenti di analisi, di rapidi canali di cooperazione internazionale e possiamo contare sulla collaborazione delle società produttrici oltre che su un quadro normativo che impone precisi obblighi di tracciabilità dei pacchetti di sigarette. Detto questo, l’attenzione del Corpo sul settore rimane massima non solo per la presenza di fenomenologie illecite che, benché per lo più localizzate territorialmente, continuano ad interessare la criminalità organizzata ma anche per l’importanza che i tabacchi lavorati tuttora rivestono in termini di gettito». Da segnalare come in Italia il prezzo medio di un pacchetto sia comunque basso (5,20 euro), rispetto a Francia (10,16), Olanda (7,56), Svizzera (8,70) e Germania (6,65).
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