Cronaca / Como città
Martedì 13 Giugno 2023
Silvio e Como, che storia: il bagno di folla nel 2007
Politica e ricordi Un comizio-show in piazza Duomo con Bruni e Carioni. Tornò l’anno dopo e altre volte ancora. Nel marzo scorso era a Uggiate
Strette di mano (sempre) e poi le fotografie con i primi telefonini che consentivano di riprendere (anche se sgranato) il momento. Silvio Berlusconi, scomparso ieri a 87 anni, nei suoi ultimi comizi a Como (nel 2007 e poi un secondo “improvvisato” nel 2008) ha sempre ricevuto il bagno di folla con piazza Duomo gremita.
Un ciclone in città
Il vento di Forza Italia a Como soffiava forte già dal 1994, subito dopo la “discesa in campo” dell’imprenditore che aveva scelto di buttarsi in politica. La bandierina di Forza Italia è stata infatti quella del primo sindaco a elezione diretta, Alberto Botta. Esponente di quella Forza Italia che, da sola, prese il 25% e portò in consiglio comunale 16 seggi (allora l’assemblea era di 40 consiglieri contro i 32 attuali).
Poi toccò a Stefano Bruni e, per la sua seconda ricandidatura, il centrodestra organizzò un maxi comizio in piazza Duomo il 16 maggio del 2007. Sul palco, oltre a Bruni, Leonardo Carioni, candidato alla presidenza della Provincia, Marcella Tili per Erba e Tiziana Sala per Cantù . Un comizio che si trasformò in uno show: «Grazie, grazia, grazie di questa accoglienza. Siete fortunati a vivere in una città bellissima, ridente e straordinaria. Spero di poter finire i miei giorni qui...tra tantissimi anni». Poi i suoi cavalli di battaglia: dalla sinistra da battere, alla magistratura. E in quella serata ci fu anche un divertente fuori programma: sulla mano si era scritto i nomi del presidente della Provincia Leonardo Carioni e della Ticosa, evidentemente per non sbagliare. Questo nonostante poco prima avesse dichiarato “di Como so tutto perché sono un secchione”.
Dopo il comizio andò a piedi al bar Monti in piazza Cavour per un gelato quando iniziò a piovigginare e intonò goliardicamente il coro “Governo ladro” (c’era Prodi a Palazzo Chigi) mentre firmava autografi.
L’anno successivo, nel marzo del 2008, di nuovo a Como. Prima una visita all’associazione e poco dopo ai gazebi del Pdl in piazza Duomo per le elezioni politiche. Anche in quel caso strette di mano, autografi e battuta pronta prima di un comizio improvvisato. «Alla Cometa - ha detto dal palco - ho incontrato un mio compagno di scuola e mi ha detto che ormai siamo vecchi. Gli ho detto: “Parla per te”». Di quell’occasione restano le foto di lui che, poco prima di salire in auto, si allungava per stringere la mano di una signora che aveva “sfidato” la sicurezza.
Per le amministrative del 2017 Berlusconi aveva invitato ad Arcore il candidato sindaco del centrodestra Mario Landriscina con l’allora coordinatore provinciale Alessandro Fermi. Una decina di giorni dopo una grande cena con i sostenitori azzurri al Castello di Casiglio. Foto con tutti i presenti (nel frattempo, ormai, da quelle sgranate si era passati ai selfie), immancabili barzellette (come avevano rivelato i partecipanti) e anche una curiosità: «Io non ho il telefonino - aveva rivelato - eppure «ricevo 70 telefonate al giorno» contando su «tre segretarie».
In diverse altre occasioni Berlusconi è stato sul Lario, molte private. Dal battesimo del figlio dell’attaccante del Milan Andriy Schevchenko nel settembre del 2005 («Scrivete che sono io il padrino» disse all’uscita dalla chiesa, anche se in realtà, quello ufficiale era stato il nonno paterno) alle frequenti visite ad Oltrona San Mamette, dove era stato sfollato per tre anni durante la guerra. Un luogo dove è tornato anche qualche mese fa, senza clamore e dove vivono alcuni parenti che lo avevano ospitato in quei tempi duri.
Pochi mesi fa la festa
L’ultima uscita in qualche modo pubblica in terra comasca è stata nel marzo scorso, quando ha partecipato alla festa per i cinquant’anni del leader della Lega Matteo Salvini alla tenuta dell’Annunziata ad Uggiate Trevano. Alla serata anche il presidente del consiglio Giorgia Meloni.
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