«Sindaco, e la trasparenza?». Pallanuoto Como all’attacco di Rapinese

La polemica su viale Geno Il presidente dell’associazione contro il primo cittadino (video). La replica: «Venga in ufficio, ma è stato Landriscina a togliergli lo spazio»

Torna a infiammarsi lo scontro sulla sede della Como Nuoto di viale Geno, ammesso che il fuoco di questa vicenda si sia mai spento. Ad accendere la miccia, ieri nel pomeriggio, è stato un video pubblicato sui social dal presidente della Pallanuovo Como, Giovanni Dato, cui in serata ha fatto eco la risposta del sindaco Alessandro Rapinese. Il discorso parte sempre dalla gara per compendio di viale Geno che anni fa era finita un po’ da una parte e un po’ dall’altra, rimanendo infine in mano alla Como Nuoto. Dato e la Pallanuoto Como avevano avuto anche guai proprio per quel bando, accusati di turbativa d’asta ma usciti senza macchia con un non luogo a procedere deciso dal giudice Walter Lietti.

Il video

Fatta questa doverosa premessa, che è anche una brevissimo riassunto delle puntate precedenti, eccoci alla giornata di ieri quando compare il video di Giovanni Dato e della Pallanuoto Como. Un testo lungo, a metà tra l’ironico e l’arrabbiato per una richiesta di documenti invocati e ancora non pervenuti.

Pallanuoto Como attacca il sindaco. Video da facebook

«Cari comaschi – dice Dato – Io, la mia famiglia e la società di cui ho l’onore di essere presidente abbiamo subito negli anni duri attacchi mediatici (diretti o meno) per aver partecipato a un bando Pubblico. Le accuse sono state così pesanti da scatenare una verifica da parte delle autorità preposte: assolti con formula piena. Gli attori di quella che qui, per sintesi, definirò semplicemente una bagarre, sono molti. Di certo tra questi c’è anche il signor Rapinese, che oggi occupa lo scranno più prestigioso di Palazzo Cernezzi».

Ma il discorso, dopo aver tirato sul ring il sindaco, passa subito ad un altro tema, quello che «riguarda la trasparenza. Perché parliamo di un bene pubblico, l’impianto sportivo in Viale Geno 14». Dato, al riguardo, dice di aver fatto un accesso agli atti, ricevendo solo «alcune pagine dei documenti richiesti». Per questo «abbiamo incaricato i nostri legali di effettuare un altro accesso agli atti». Ma quali sono i punti sul piatto? «È emerso che Como Nuoto ha stipulato un contratto per il rinnovo della concessione demaniale qualche giorno fa, al cui interno si faceva riferimento ad un saldo extracontrattuale di 56.241 euro per debiti verso il Comune. Chiediamo trasparenza nel merito» E ancora: «Il bando concedeva sei mesi per effettuare la messa a norma dell’impianto e la realizzazione del progetto dichiarato in sede di gara nel 2018. Como Nuoto li ha effettuati questi lavori? Poniamo che i lavori non siano stati fatti, può quell’impianto restare aperto al pubblico?». Domande che chiedevano una risposta «al più tardi domani» (domenica, ndr).

La risposta di Rapinese

E ieri sera è arrivata la replica del sindaco Rapinese: «Ricordo a Dato che non è stata la mia Giunta a togliergli viale Geno, governava infatti all’epoca il sindaco a sostegno del quale si era candidato, e che non sono stato io a portarlo in aula ma la Procura. Se ha problemi con Landriscina o con il Tribunale di Como si rivolga a loro e non a me».

«Sulle vicende attuali invece – prosegue – ho chiesto agli uffici di garantire la massima trasparenza ma se non fosse soddisfatto ha tutti i mezzi per ottenerla. Ricordo a Dato che non è il sindaco a rispondere agli accessi agli atti ma, con piena collaborazione, qualora lo volesse, potrà bussare alla mia porta e lo accompagnerò personalmente da qualunque dirigente. Una cortesia: Dato vuole risposte di domenica ma visto che domani i miei dirigenti non lavorano, lo aspetterò lunedì mattina».

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