Solita truffa, ma questa volta lo prendono

Il fatto Arrestato un ragazzo di 20 anni che pretendeva soldi da un pensionato fingendosi un militare dell’Arma

Como

Colui che doveva raggirare alla fine è rimasto raggirato. E nella rete, una volta tanto, non è finito l’anziano di turno, ma il malvivente che è stato arrestato dai carabinieri. Finisce nel modo che i truffatori meno si aspettavano l’ennesimo tentativo di furto ai danni di un settantenne della città, che tuttavia ha dimostrato di conoscere questa tipologia di raggiri e, soprattutto, di essere più furbo di chi voleva portargli via soldi e ori.

Partiamo però dall’inizio, ovvero da quando – nel pomeriggio di lunedì – un comasco di 70 anni residente in via Crispi viene contattato al telefono da un uomo che si finge appuntato dei carabinieri. Il “militare” comunica alla vittima che il figlio aveva da poco causato un brutto incidente, e che proprio per questo motivo, per «sistemare la faccenda», sarebbe a breve passato da casa un addetto del Tribunale per ritirare 8.900 euro in contanti (ma anche eventualmente oggetti in oro) per permettere agli avvocati di chiudere la pratica.

Le dinamiche usate sono le solite, con il truffatore che tiene la vittima il più possibile al telefono per impedirgli di contattare altre persone e verificare la veridicità di quanto raccontato, in attesa che alla porta si presenti effettivamente il complice per ritirare il maltolto e scappare.

La simulazione

Questa volta però il piano non va come dovrebbe, perché la vittima non ha figli, capisce di essere di fronte ad uno dei tanti raggiri letti sui giornali oppure raccontati dalle campagne di sensibilizzazione delle forze dell’ordine, e decide - con coraggio - di stare al gioco per incastrare i malviventi. Senza permettere ai truffatori (ancora al telefono fisso) di capire quello che sta avvenendo, impugna un cellulare e chiama i carabinieri da un’altra linea, avvertendoli di quanto sta avvenendo. Poi simula di uscire di casa per andare in banca a prelevare i contanti e nel frattempo permette ai militari di organizzare l’azione a tenaglia per incastrare l’emissario dei truffatori.

Subito processato

Il piano funziona alla perfezione, perché quando la vittima rientra in casa e il complice si presenta per ritirare i contanti e gli oggetti in oro, arrivano anche i carabinieri che mettono le manette ai polsi del sospettato che viene arrestato. Nei guai è così finito Carmine Giannetti, classe 2005, in arrivo da Napoli. Il giovane ieri mattina è stato processato in Tribunale ma ha chiesto i termini a difesa, ottenendo di spostare l’udienza ad un’altra data nel mese di giugno. Quel giorno, assistito dall’avvocato Maruska Gervasoni, verrà processato non solo per la tentata truffa aggravata dalla minorata difesa della vittima, ma anche per la sostituzione di persona dopo aver finto di essere chi in realtà non era.

Nella telefonata con cui il settantenne di via Crispi era stato contattato, i malviventi avevano raccontato che il figlio aveva investito una anziana di 87 anni sulle strisce pedonali e che dunque sarebbero serviti i soldi per evitare la querela. Perché come sempre, in questi raggiri, i truffatori cercano anche di giocare sull’aspetto emotivo delle persone finite nel mirino.

I malviventi non sapevano però che in questo caso, grazie alla scaltrezza del comasco, nel mirino c’erano finiti loro.

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