Sos alla stazione di Breccia: «È un albergo per tossicodipendenti»

Lettera al sindaco I residenti denunciano la situazione della stazione, tra droga e violenza.Il personale delle ferrovie ha più volte chiamato le forze dell’ordine, il sottopasso appena rifatto è già rovinato.

In campagna elettorale si è parlato a lungo di metro leggera, di stazioni di interscambio, di moderni snodi nei trasporti alle porte della città. Finite le elezioni poi si torna alla realtà. Una realtà assai difficile, ben descritta dai residenti vicino alla stazione di Breccia, in una lettera rivolta al nuovo sindaco Alessandro Rapinese.

«La stazione è un albergo per tossicodipendenti – racconta Emanuela Ferrarese – viviamo tra minacce, vetri delle auto rotti, siringhe e spaccio. La notte sotto casa questa gente accende dei falò. Dove prima c’era un’ex trattoria, poi demolita, ora c’è una sorta di giungla di piante mai tagliate dove gli sbandati nascondono loro stessi e i loro bagagli. Spesso anche se le porte della fermata sono chiuse a chiave alcuni giovani riescono ad entrare impossessandosi dei locali, della sala d’attesa. Lasciano sorprese indegne ovunque. Le tante segnalazioni alla polizia e ai carabinieri non sortiscono effetto. È così da anni ed è sempre peggio».

Anche il personale delle ferrovie ha più volte chiamato le forze dell’ordine. Ci sono le telecamere, ma la zona è lasciata all’incuria e al degrado. Basti vedere le condizioni in cui versa il sottopasso, un’opera peraltro di recente riqualificazione. La sera c’è da aver paura a prendere il treno.

«Ma anche di giorno molti ragazzi arrivano a chiedere l’elemosina importunando i viaggiatori – spiega ancora la residente – e il ricavato temo serva solo a coltivare la dipendenza. C’è un gruppo di persone che quotidianamente frequenta la stazione. Sono tutti italiani, giovani o di mezza età».

Il piazzale dei pendolari la notte è un luogo di prostituzione. Nel corso degli anni la fermata di Breccia ha perso servizi e presìdi, anche semplicemente il bar e l’edicola. Quanto descrivono i residenti non è un problema nuovo, sebbene in continuo peggioramento. La stazione è al confine con il Comune di Grandate, ma tutto il lato dal binario di Como è territorio e dunque competenza di Palazzo Cernezzi.

Prima di parlare di metropolitana leggera e di snodi ferroviari di interscambio in periferia i residenti chiedono interventi più basilari e concreti. A partire dalla sicurezza e dal contrasto al degrado.

Simili richieste all’amministrazione comunale stanno arrivando da più parti della città. Per esempio da piazza della Tessitrice, sempre per cattive frequentazioni legate allo spaccio. Ed è nota la situazione tesa e difficile in via Anzani.

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