Nuovo hub per l’influenza in via Napoleona: serve a sgravare il pronto soccorso

Sanità Da oggi una cinquantina di medici al lavoro alla sera (dalle 20 alle 24) e nei fine settimana (10-18). L’obiettivo è alleggerire la pressione sugli ospedali

Un ambulatorio aperto la sera, il sabato e la domenica per fronteggiare il picco influenzale, così i medici di medicina generale entrano nella Casa di comunità.

Dai sei anni

L’hotspot sarà attivo nei mesi invernali dal lunedì al venerdì dalle 20 alle 24, il sabato e la domenica dalle 10 alle 18. Da oggi in via Napoleona, a turno, 14 medici di famiglia e 32 guardie mediche ricevono i pazienti dai sei anni con sintomi influenzali. Questo nuovo ambulatorio organizzato dall’Asst Lariana su mandato della Regione intende gestire meglio la grande mole di pazienti che lamentano sintomi simil-influenzali tipici dell’inverno, dando a tutte queste persone un’alternativa rapida al Pronto soccorso, sempre sovraffollato.

I medici potranno eseguire anche tamponi, non solo per il Covid, ma per esempio per lo Streptococco, e avranno a disposizione una piccola strumentazione diagnostica, per controllare la saturazione oppure i parametri ematici. Per accedere occorre prima chiamare il numero 116117 come già succede per la continuità assistenziale.

La novità, voluta dall’assessorato regionale al Welfare Guido Bertolaso in vista del picco influenzale, rappresenta anche il debutto dei medici di famiglia all’interno della Casa di comunità, nata ormai nella primavera del 2022 proprio con il fine di concentrare la medicina generale presente sul territorio. I medici finora però non hanno voluto entrarvi, preferendo restare nei loro studi medici, presenti in modo più capillare sul territorio, e conservando lo status di liberi professionisti.

«Questa iniziativa è un’importante occasione di integrazione del lavoro dei medici di medicina generale e di continuità assistenziale con i presidi ospedalieri - commenta Maria Cristina Della Rosa, direttore delle Cure Primarie di Asst Lariana - nell’ottica di una sempre più efficace presa in carico dei pazienti».

Epidemia stabile

La vera influenza comunque non è ancora arrivata. Dopo un primo balzo a inizio novembre la circolazione dei virus di stagione è in un momento di stabilità. L’incidenza ha una intensità media, sono circa 5mila i comaschi che nell’ultima settimana hanno lamentato sintomi e febbre. «La diffusione delle sindromi simil-influenzali è rimasta pressoché invariata rispetto alla settimana precedente – si legge nel bollettino - attestandosi a un valore di 10,5 casi per mille assistiti. La fascia più colpita è quella d’età compresa tra zero e quattro anni, 27,6 casi ogni mille bambini».

«I casi ci sono, ma l’influenza non è ancora esplosa – dice il Lorenzo Giorato, medico comasco – attendiamo l’ondata verso Natale».

«Per ora tra i bambini ci sono tante riniti, ma non l’influenza – spiega la pediatra Cinzia Sforzini – nemmeno il virus sinciziale anche grazie alla campagna di prevenzione, fare il vaccino è sempre l’arma migliore». A proposito di vaccini, la campagna antinfluenzale sta ottenendo una buona copertura, siamo a 108.044 comaschi messi al riparo contro i 95.605 vaccinati nello stesso periodo del 2023. Pochi invece i vaccini anti Covid già eseguiti, 19.423.

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