Spaccio nei boschi, il ritorno dell’eroina
«Minorenni invogliati a provarla gratis»

Preoccupa la vendita soprattutto tra i giovani di una droga che sembrava dimenticata. Nella zona di Casate la polizia sta indagando da due mesi

Nella mappa dello spaccio di droga nel Comasco la zona boschiva di Casate non è una novità, le forze dell’ordine effettuano anche lì controlli ormai da mesi.

Ci sono punti sicuramente più “rinomati” come i boschi dell’Olgiatese e la Superstrada 36 nelle aree a confine tra le province di Como, Lecco e Monza: in quest’ultima area numerosi blitz della Polizia hanno portato a continue retate di pusher, si tratta quasi sempre di spacciatori nordafricani che vivono nell’hinterland milanese e che poi vengono a vendere in provincia.

Un “cavallino” della droga che finisce in manette al Bassone o al carcere di Lecco, viene rimpiazzato velocemente da uno nuovo. Un fenomeno che le forze dell’ordine conoscono molto bene e che si aggiunge a un’altra pericolosissima “moda”: quello del ritorno negli ultimi anni del consumo dell’eroina.

«Nelle aree boschive si può acquistare qualsiasi tipo di stupefacente - tiene a precisare una fonte investigativa - Lo spaccio va dal fumo, marijuana e hascisc, fino alla cocaina. Ma quello che è emerso chiaramente è un forte ritorno al consumo dell’eroina, con i pusher che puntano ai giovani, anche minorenni studenti delle superiori, con un modo di operare ben preciso. L’obiettivo è di rendere gli acquirenti schiavi della droga e dalla vendita iniziale di marijuana e hascisc si passa presto all’offerta dell’eroina, gratis la prima fumata. Non stiamo più parlando del tossicodipendente del passato, che si iniettava la sostanza in vena: il principio attivo è stato aumentato in modo significativo per creare dipendenza anche attraverso il fumo».

«Il passaggio da una sorta di vizio a un vero e proprio bisogno fisico e psicologico è veloce - prosegue nella sua analisi il rappresentante delle forze dell’ordine - Dopo aver fumato anche solo per due o tre volte, queste persone non ne possono già più fare a meno. I prezzi di questa sostanza negli anni si sono notevolmente abbassati, stiamo parlando di 15, al massimo 20 euro al grammo, il che l’ha resa facilmente accessibile anche ad acquirenti giovani, con tutte le conseguenze del caso».

Altro particolare sconvolgente sono le modalità di pagamento: gli spacciatori sono disposti ad accettare tutto. «Oltre al pagamento in denaro - conclude la sua analisi - questi ragazzi spesso vengono spinti a commettere reati come il furto di superalcolici e di biciclette. In alcuni casi può avvenire una sorta di scambio merce che i pusher accettano: nelle tasche di alcuni spacciatori arrestati dopo le retate sono stati ritrovati anche buoni pasto».

Negli ultimi due mesi sono state numerose le segnalazioni che hanno convinto gli uomini della Squadra mobile di Como ad approfondire i controlli nella zona in discesa verso l’area di sosta con vista sull’A9 al confine con la zona boschiva di Casate.

In pochi giorni di controlli i poliziotti sono riusciti a identificare circa una ventina di clienti. Quasi tutti uomini, di ogni età, non solo comaschi, molti provenienti anche dal Canton Ticino, sono stati intercettati mentre si allontanavano dal parcheggio di Casate con ogni genere di droga: un giovane di origine marocchina è stato denunciato per spaccio di sostanza stupefacenti.

Guglielmo De Vita

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