Cronaca / Como città
Lunedì 13 Gennaio 2025
Stadio, un autosilo per gli ospiti. Al posto della scuola
Nuovo Sinigaglia Servono spazi, spunta un’ipotesi clamorosa. La legge Pisanu impone parcheggi per chi arriva da fuori. La sola alternativa sembra essere l’area della Corridoni
Il progetto c’è. Pensato da uno degli studi di architettura più famosi e prestigiosi al mondo. Piace al Comune, oltre che alla società, che si è detto sempre pronto a procedere spedito per realizzarlo. Ma allora cosa rallenta la presentazione ufficiale alla città del nuovo stadio Sinigaglia? La risposta emerge dalle pieghe delle normative sui nuovi impianti sportivi e, in particolare, dalla legge Pisanu oltre che dai vincoli imposti dalla Figc. E quei vincoli impongono, tra l’altro, un parcheggio riservato per i tifosi ospiti a ridosso dello stadio con tanto di vie di accesso ben separate da quelle dei sostenitori di casa.
Tradotto: in zona stadio bisogna trovare lo spazio per realizzare un autosilo. E il solo spazio disponibile per il Comune è quello occupato dalla scuola Corridoni di via Sinigaglia. Ma prima di autorizzare un intervento che potrebbe prevedere il trasloco, causa abbattimento, della scuola è chiaro che bisogna essere certi che non vi siano vincoli. E quei vincoli, ancorché superabili, pare proprio ci siano.
I vincoli normativi
Ma andiamo con ordine, anche per non essere presi per pazzi. Perché sul punto Comune e Como 1907 sono muti come i pesci in un acquario tropicale. Uno potrebbe dire: ma i posti per i tifosi ospiti ci sono, a Lazzago. E invece no. Articolo 7 della legge Pisanu: «Gli impianti all’aperto con un numero di spettatori superiore a 10.000 devono avere lo spazio riservato agli spettatori suddiviso in settori, di cui uno appositamente dedicato agli ospiti, con ingressi, vie di uscita ed aree di parcheggio indipendenti e separate».
Gli stadi esistenti da prima di questa norma e di quelle che sono venute in seguito, possono godere di misure compensative. Ad esempio, per il Sinigaglia, i bus navetta da Lazzago. I nuovi impianti no. E quel passaggio della norma parla non solo di aree di parcheggio indipendenti e separate, ma anche di ingressi e vie di uscita. Oggi la separazione è “garantita” dalla presenza delle forze di polizia e dai cancelli posizionati su viale Puecher (dietro i distinti) e su via Vittorio Veneto (dietro la curva ospiti). Ma anche qui parliamo di misure compensative ammesse solo per impianti vecchi. Non per i nuovi. E dopotutto che servisse spazio per il nuovo stadio dei lariani era abbastanza evidente. Spazio che non si può certo ricavare sui “lati lunghi” del rettangolo di gioco, vincolati dalla Soprintendenza, così come il muro esterno della tribuna d’onore del Sinigaglia. Non restano che l’area giardini (escluso) o quella alle spalle dell’attuale curva dei tifosi lariani.
Spazi liberi da ricavare
A meno che nelle ultime settimane non sia stata trovata una soluzione avveniristica, l’opzione presa seriamente in considerazione dal progetto è la realizzazione di un autosilo dove attualmente c’è l’edificio che ospita la scuola Corridoni.
Una opzione che, dal punto di vista dell’ordine pubblico, è sulla carta la più azzeccata. Perché consentirebbe di far arrivare i tifosi ospiti direttamente da Tavernola, facendoli uscire dall’A9 a Como Nord, senza ogni volta procedere alla chiusura della tangenziale e del lungolago. E perché consentirebbe l’inversione delle curve, che appare la scelta più logica per evitare che i tifosi comaschi, provenienti soprattutto dal centro, non incrocino la strada dei tifosi ospiti.
Il nuovo stadio non è una chimera. Ma gli ostacoli - ed era inevitabile che fosse così - non mancano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA