Stadio, sicurezza, pali e nuove barriere: la Prefettura sollecita il Comune

Como Ultima riunione a novembre poi non si è mosso più nulla. Il 29 dicembre la lettera per chiedere i documenti

Risale al 29 dicembre scorso l’ultimo atto ufficiale sulla vicenda dell’allargamento dello stadio Sinigaglia, con i mille posti in più pronti per essere utilizzati ma - al momento - vietati. Negli ultimi giorni dell’anno la presidente della Commissione di vigilanza per i pubblici spettacoli, il vicario della Prefettura di Como, Lucia Falcomatà, ha inviato a Palazzo Cernezzi una nota per sollecitare la consegna della documentazione necessaria a decidere proprio sull’istanza di ampiamento dello stadio.

E dopotutto è dal 7 novembre che la pratica si trova bloccata. Da quando, cioè, il Comune di Como ha presentato la richiesta di ampiamento chiedendo alla Commissione stessa il via libera.

In quell’occasione a rallentare l’iter ci hanno pensato due questioni: la prima riguardante l’aspetto dell’ordine pubblico, la seconda - invece - strutturale, che coinvolge i pali dell’illuminazione dello stadio.

Sul fronte ordine pubblico: quando l’amministrazione, d’accordo con la società, ha formalizzato la richiesta di ampiamento del Sinigaglia la Questura ha posto una serie di condizioni. E, in particolare: l’aumento del numero di telecamere di sicurezza, in particolare quelle posizionate sul perimetro esterno che da verso viale Masia; la sostituzione di una serie di cancelli mobili utilizzati all’esterno, per dividere le tifoserie, perché considerati ormai obsoleti e “ammalorati” (per utilizzare un termine tecnico). Inoltre: la sostituzione delle transenne per delimitare l’area tifosi ospiti con elementi di separazione mobili.

La Commissione, prendendo atto delle richieste del questore, ha subordinato il via libera all’acquisizione di elementi sulla fattibilità da quanto richiesto. In quella stessa riunione è emersa anche la questione delle “torri faro” dell’impianto di illuminazione. Essendo intervenuti ad abbassare i pali, perché considerati pericolosi per l’atterraggio degli idrovolanti, prima di effettuare il sopralluogo per il via libera è necessario che il Comune ottenga l’ok da parte dell’Enac. E sarebbe proprio questo il freno che rallenta l’ampliamento: mentre sulle questioni “sicurezza” il Comune sarebbe pronto, sul fronte “torri faro” non c’è ancora il timbro dell’ente per la sicurezza del volo.

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