Stadio, ieri un sopralluogo ma l’ok non arriva: mancano alcune telecamere all’esterno

I lavori per la serie A Vertice di oltre due ore al Sinigaglia tra Comune, forze dell’ordine e società - Servono altri impianti lungo il percorso dei pullman, entro il 4 settembre: è corsa contro il tempo

È durato più di due ore, ieri mattina, il sopralluogo all’interno dello stadio Sinigaglia che ha visto coinvolte una ventina di persone, tra rappresentanti dell’amministrazione comunale, della società del Como 1907, delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco. Tante le verifiche da fare e ancor più i punti da chiarire. In primis quello che riguarda il tema più delicato: la sicurezza.

I tempi stringono e affinché venga approvato il via libera che permetterà alla commissione provinciale di vigilanza di procedere con la richiesta necessaria a giocare al Sinigaglia la prima partita in casa del Como, ci sono ancora alcune questioni da appianare.

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Mancano telecamere

La prima, che coinvolge direttamente il Comune, riguarda l’installazione delle telecamere di videosorveglianza richieste dalla Questura lungo il percorso previsto per i pullman dei tifosi ospiti, da Lazzago al Sinigaglia. Sono 18 in totale quelle previste, ma al momento ne sono state installate in via definitiva solo quattro, mentre altre due dovranno essere riposizionate ed entro il 2 settembre la commissione ha chiesto all’amministrazione comunale anche di provvedere all’installazione di altre tre telecamere essenziali a garantire la sicurezza, così da raggiungere almeno la metà del totale. Se il Comune riuscirà ad adempiere alla richiesta entro la il 2 settembre, giorno in cui è fissato un nuovo incontro tra società e Questura, preliminare all’ultimo sopralluogo del 4 settembre, si potrà tirare un sospiro di sollievo.

La sicurezza all’interno dell’impianto risulta invece già garantita dal momento che la società ha completato il posizionamento di tutte le telecamere richieste dalla commissione.

Nuovo impianto elettrico

Un’altra questione emersa durante l’incontro di ieri mattina riguarda l’impianto elettrico del Sinigaglia, per il quale la società Como 1907 ha preparato un nuovo progetto che, sempre entro il 4 settembre, dovrà essere ripresentato alla commissione, che dovrà vagliarlo e approvarlo.

Il sopralluogo, cui hanno preso parte per l’amministrazione comunale il sindaco Alessandro Rapinese, l’assessore Maurizio Ciabattoni e i dirigenti Luca Noseda e Valentino Chiarion, ha previsto anche la verifica dei lavori ancora in corso all’interno dello stadio. Si tratta di rifiniture nel settore distinti che non dovrebbero però intralciare i tempi tecnici per arrivare pronti alla partita del 15 settembre. È stato invece completato tutto quanto era previsto per la prevenzione anti incendi.

«Non voglio dire gatto finché non ce l’ho nel sacco» ha detto il sindaco al termine del sopralluogo, ribadendo che, anche se l’amministrazione non fa promesse, c’è l’intenzione di fare tutto il possibile per evitare di giocare a Verona. «Per noi è sempre stata una priorità raggiungere questo obiettivo. Non voglio però dare un messaggio negativo: abbiamo lavorato molto sotto tutti i punti di vista e buonissima parte degli obiettivi sono già stati raggiunti. Da tifoso sono il primo a dire che non vedo l’ora di sedermi al Sinigaglia e che non voglio andare a Verona».

Va inoltre considerato che proprio in questi giorni è previsto il passaggio di testimone tra il prefetto uscente e Corrado Conforto Galli. E sarà quest’ultimo a partecipare al sopralluogo decisivo.

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