Stipendi più alti agli amministratori: al sindaco di Como 9.600 euro

Politica Ultima tranche di aumenti varati dal Governo nel 2021 ed entrati poi in vigore in modo progressivo. A capoluogo e presidente della Provincia cifra massima

Il 2024 porta agli amministratori locali l’ultima tranche di aumenti degli stipendi varata dal Governo Draghi nel 2021 (sull’onda anche dell’emergenza Covid e dei sindaci per mesi e mesi in prima linea ad organizzare servizi e aiuti ai cittadini) ed entrato in vigore progressivamente nel 2022 avendo come punto di riferimento lo stipendio mensile lordo del presidente del consiglio regionale (13.800 euro). Nel 2022 era scattato un incremento pari al 45% (della differenza aggiuntiva rispetto allo stipendio base), salito al 68% nel 2023 e arrivato quest’anno alla cifra prevista.

Cosa cambia

Il sindaco del Comune di Como percepirà, quindi, a partire da questo mese 9.960 euro lordi mensili (pari, come previsto dalla legge nazionale, al 70% dell’indennità del presidente del consiglio regionale). Per avere un termine di paragone, prima della modifica legislativa che ha introdotto le nuove indennità, il sindaco di un capoluogo (al di sotto dei 100mila abitanti) come Como prendeva 3.846 euro, poi saliti a 6.462, a 7800 e ora a 9.660. A cascata gli aumenti riguardano le altre cariche comunali e, quindi, il vicesindaco (percepisce il 75% del compenso del primo cittadino) che avrà uno stipendio di 7.245 euro mensili lordi. Gli assessori e il presidente del consiglio comunale hanno un’indennità pari al 60% di quella del sindaco e questo vuol dire che, a partire da quest’anno, è pari a 5.796 euro lordi.

Stesso compenso del sindaco di Como si applica anche al presidente dell’Amministrazione provinciale che, tra il 2014 e il 2021, non ha però percepito indennità per il ruolo svolto.

Gli aumenti, come determinato, sono previsti dalla legge nazionale e, di conseguenza, interessano anche sul Lario tutti i Comuni. Da quelli piccolissimi a quelli di medie dimensioni, alle città e fino al capoluogo. Il punto di partenza, anche per determinare i loro compensi, è basato sui 13.800 euro lordi del presidente del consiglio regionale. In base al numero di abitanti sono state previste delle fasce percentuali. Nel Comasco, dopo il capoluogo, la città grande è Cantù con circa 40mila abitanti. Questo la colloca tra i 30mila e i 50mila che significa uno stipendio mensile lordo di 4.830 euro (sempre a cascata si possono calcolare quelli di vicesindaco, assessori e presidente del consiglio in base alle percentuali riportate nel grafico qui a fianco). Mariano Comense e Olgiate Comasco si collocano tra i 10mila e i 30mila abitanti, vale a dire con un compenso per i sindaci di 4.140 euro lordi al mese. In base alla popolazione si scende poi fino ai Comuni che arrivano a 3mila abitanti con 2.208 euro.

Responsabilità e controllo

Già in passato, quando venne approvata la norma a Roma, il presidente di Anci Lombardia Mauro Guerra aveva spiegato che gli aumenti vanno intesi come il riconoscimento di un ruolo essenziale con grande carico di responsabilità. Il presidente dell’Amministrazione provinciale Fiorenzo Bongiasca (oggi anche sindaco di Trezzone, ma amministratore di lunghissimo corso) spiega: «Non entro nel merito delle cifre, ma in passato i compensi dei sindaci erano vergognosi a fronte di responsabilità enormi dettate anche dal vivere la quotidianità del proprio paese, cosa che non accade in Regione o a Roma. Si pensi a situazioni come quelle accadute a Blevio o altrove». E poi aggiunge: «I soldi dati agli amministratori locali sono quelli meglio spesi di tutto il sistema statale poiché il cittadino ha un controllo diretto e costante».

© RIPRODUZIONE RISERVATA