Studente dell’Insubria a Valencia, il racconto dell’alluvione: «Il fortissimo vento
ha sradicato gli alberi e pioverà ancora»

La storia Federico Marchesini è al quinto anno di giurisprudenza e sta svolgendo l’Erasmus in Spagna. Il giorno con più precipitazioni è rimasto chiuso in casa

Federico Marchesini, studente dell’Università Insubria dove frequenta il corso di Giurisprudenza, a Como, si è chiuso in casa quando, fuori dalla finestra del suo alloggio da studente Erasmus in una delle vie centrali di Valencia, ha visto gli alberi sradicati dal vento fortissimo, presagio del disastro climatico che di lì a poco, a qualche chilometro di distanza, avrebbe causato fino a duecento morti.

«Per fortuna dove vivo io c’è stato solo il vento, ma nel resto dell’area e soprattutto a sud della città ha piovuto tantissimo». Basti pensare che a Chiva, cittadina poco fuori Valencia, in sole otto ore lo scorso 29 ottobre sono caduti 491 millimetri di altezza pluviometrica. «E nei prossimi giorni sono previste altre piogge - racconta Marchesini - Ecco perché in città c’è tensione». Le strade che da Valencia portano all’aeroporto, da martedì, sono tutte chiuse e andarsene è impossibile. «È strano dirlo, ma in centro città non c’è stata nemmeno una strada allagata, eppure il disastro vicino si fa sentire nelle emozioni delle persone».

Nelle ore in cui la pioggia si è fatta così intensa da far esondare i principali fiumi dell’area intorno a Valencia e i canali annessi che servono a irrigare i campi coltivati della regione, i tassisti del centro città si sono rifiutati di raggiungere le zone a sud dell’area metropolitana, dove, racconta Marchesini, la metropolitana si è allagata e qualsiasi spostamento è divenuto impossibile.

Il fenomeno che ha colpito Valencia e il sud della Spagna martedì, con gravissimi disagi anche negli scorsi giorni, viene definito “dana”, ovvero depressione isolata nei livelli alti dell’atmosfera, che causa precipitazioni intense e durature. «La mia università, dove sto svolgendo l’Erasmus, ha sospeso le lezioni da subito - continua Marchesini - Eppure L’università politecnica di Valencia ha deciso di far andare in aula lo stesso i suoi studenti. Nelle scorse ore so che hanno mandato una lettera di scuse, perché far uscire le persone di casa in quelle condizioni era rischioso». Una polemica è in corso, proprio in queste ore, anche sulla tempestività dell’allerta inviata dalla protezione civile ai cittadini dell’area, arrivata solo verso sera, dopo le 20.

«A Valencia ora tutto va avanti, i negozi sono aperti, ma temiamo la pioggia prevista per i prossimi giorni - conclude lo studente dell’Insubria - Fa strano quello che c’è a pochi chilometri da qui, le foto che ci arrivano, sembra la fine del mondo...».

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