Sul disastro del Tilo l’assessore Lucente fa scaricabarile

Trasporti Il responsabile in Regione Lombardia : «Inaccettabile gestione dell’intervento di soccorso. Noi non c’entriamo, ora spiegazioni da Rfi e Trenord»

«Quello che mi fa rabbia è il tempo che è stato perso nell’intervento di soccorso. Situazioni come quella di martedì non devono più capitare perché sono inaccettabili».

Sono queste le parole che Franco Lucente, assessore regionale ai Trasporti, sceglie nel commentare la vicenda del Tilo 25520, rimasto bloccato martedì pomeriggio fuori dalla stazione di Milano Centrale per quasi sei ore, senza elettricità, acqua e bagni, rispetto alla quale comunque dice che «al momento non mi risulta che Regione Lombardia sia responsabile di tutto questo».

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Il gancio

«All’inizio si pensava che il guasto potesse essere risolto, poi è arrivato il gancio per il traino del treno, ma non sono riusciti a trainare» continua l’assessore. Se lo stop del treno è avvenuto alle 13:45, l’intervento dei vigili del fuoco è arrivato solo intorno alle 19, ora in cui i passeggeri sono stati trasferiti su un altro treno. «Il problema è che per fare queste operazioni si è perso troppo tempo e credo sia opportuno che mi si diano delle risposte».

Ma di chi è la competenza per la gestione degli incidenti e il soccorso dei passeggeri? A 24 ore di distanza ancora non si sa. Il gestore della rete ferroviaria nel punto esatto in cui si è consumata la vicenda sarebbe Rfi: «Ho contattato sia Rfi che Trenord per comprendere le ragioni di questo ritardo. È chiaro che la gestione della rete è in mano a Rfi, ma non mi piace fare ipotesi. Prima di addossare responsabilità esclusive solo a uno, voglio capire anche se dall’altra parte sono state adottate tutte le procedure necessarie per velocizzare la risoluzione. Se ci sono state delle carenze, sarà mia premura prendere provvedimenti per quanto è in mio potere fare».

Come riferito da diversi comaschi che viaggiavano sul “convoglio maledetto”, l’istinto dei passeggeri era di aprire le porte per scendere dal treno. «Anche se la stazione Centrale era vicina – spiega Lucente - quando non si è adiacenti al binario non si può far scendere la gente per una questione di sicurezza. È stato possibile farlo solo grazie ai vigili del fuoco dopo aver bloccato il traffico ferroviario». Sulle ore passate prima del loro arrivo, c’è ancora molta incertezza. Un portavoce dell’azienda italo-svizzera Tilo (partecipata al 50% da Ferrovie federali svizzere e Trenord), contattato in merito al tema delle responsabilità, ha riferito che in casi come quello di martedì vige il principio di territorialità: «Se si verifica un guasto a un convoglio Tilo, come è accaduto in questo caso, la procedura prevede la responsabilità del gestore dalla rete, in questo caso Rfi, in coordinazione con l’azienda di trasporto responsabile del servizio, in questo caso Trenord».

La comunicazione

Nel commentare il caso, Lucente punta il dito anche contro la scarsa comunicazione che c’è stata tra azienda e passeggeri: «Chi viaggia deve necessariamente sapere perché si è fermi, quanto tempo ci vorrà a risolvere il problema e che interventi si stanno portando avanti. I passeggeri non possono essere lasciati nella speranza di un salvataggio». «Mi scuso con l’utenza – prosegue l’assessore regionale - perché episodi del genere non dovrebbero mai capitare. A bordo dei treni possono nascere dei problemi, ma non si può tenere la gente per 5 ore in questo modo».

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