«Suo marito è in Questura, deve pagarci». Ma è una truffa telefonica

Como Il colpo lunedì mattina ai danni di una 84enne. Gli autori sono due ragazzi con precedenti. La denuncia tempestiva ha permesso agli agenti di rintracciarli sul treno della fuga

Un 17enne e un 18enne hanno messo a punto una truffa telefonica, riconducibile a casi simili che si sono verificati negli ultimi mesi sul territorio comasco ai danni di persone anziane. La vittima stavolta è una signora di 84 anni che, dopo essere stata circuita, ha denunciato la truffa subita con l’aiuto della figlia.

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Il colpo è avvenuto nella mattinata di lunedì 10 giugno nel quartiere di Sagnino, a Como. Prima la telefonata in cui il finto poliziotto comunicava all’anziana che il marito si trovava in Questura in stato di fermo, poi la richiesta di soldi o gioielli per risolvere il problema. A questo punto è entrato in gioco il complice, un finto emissario, al quale la donna, in stato di agitazione, ha consegnato 350 euro e alcuni monili in oro.

Il 17enne e il 18enne sono stati identificati incrociando le immagini delle telecamere della zona di Sagnino con quelle della stazione di Como San Giovanni. Cruciale è stata la testimonianza di un tassista che aveva accompagnato uno dei due ragazzi dalla stazione a Sagnino e che ricordava l’accento campano del ragazzo. A quel punto gli agenti hanno rintracciato il percorso di fuga dei due, che avevano preso un treno per Milano in modo da tornare in Campania senza essere identificati dalle forze dell’ordine.

La collaborazione con i colleghi della Polfer di Napoli ha permesso però di fermare il 17enne e il 18enne sulla banchina d’arrivo del frecciarossa Milano-Napoli. I due , che avevano già precedenti per reati contro il patrimonio, sono stati denunciati in stato di libertà per truffa aggravata in danno di anziani in concorso.

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