Superiori, 3.700 primini e lo scenario non cambia. Il 52% ha scelto un liceo

Istruzione Gli indirizzi tecnici al 37%, professionali poco sopra il 10. Resta il problema del passaggio da un istituto all’altro

Oltre la metà dei ragazzi in uscita dalle scuole medie sceglie il liceo, con meno interesse per gli istituti tecnici e soprattutto per quelli professionali, nonostante gli appelli che arrivano ormai da tempo dal mondo del lavoro.

Mancano pochi giorni al suono della prima campanella e le classi prime sono ormai formate, anche se c’è chi ancora si deve inserire. Si tratta, soprattutto, dei ragazzi che sono stati bocciati e anche di stranieri, in arrivo nel nostro Paese e desiderosi di proseguire qui il loro ciclo di istruzione.

Numeri

I dati relativi alle scuole pubbliche parlano chiaro: su un totale di 3.737 studenti, 1.963 si sono iscritti a un liceo, pari a poco più del 52%. Il più gettonato resta il liceo scientifico, seguito dal linguistico, quindi l’indirizzo di scienze umane. Non vanno male gli indirizzi tecnici, che restano tuttavia distanziati visto che si fermano al 37% delle iscrizioni: in questo caso amministrazione, finanza e marketing è quello che attira maggiormente. Informatica e turismo sono entrambi di poco sotto le 200 iscrizioni.

L’istruzione professionale resta il fanalino di coda, scelta da appena il 10% dei ragazzi. Rispetto al boom degli anni passati, da rilevare che il settore dell’enogastronomia e ospitalità alberghiera non è più così gettonato: sono poco più di 50 i ragazzi che l’hanno scelto. Come riferito dall’ufficio scolastico territoriale, i numeri delle iscrizioni alle prime nelle scuole superiori sono simili rispetto agli anni passati senza nessuna particolare oscillazione, pur tenendo in considerazione che alcune scuole riempiono subito le classi e, anzi, devono respingere i ragazzi, altre invece hanno maggiore disponibilità.

Le note dolenti

L’argomento più delicato resta la problematica dei passaggi, i ragazzi quindi che non superano l’anno e che poi decidono di cambiare scuola: ancora più complicato se questo avviene in estate o a settembre (le date sono a discrezione delle scuole) a seguito degli esami di riparazione. Se è vero che la maggior parte di coloro che hanno un debito riesce a sanare le lacune, qualcuno purtroppo non supera il test e viene bocciato. Il rischio di un’iscrizione a settembre, ovviamente, è quello di trovare gli indirizzi di interesse già saturi. Dinamiche in essere anche in questi giorni, dato che si stanno concludendo gli ultimi scrutini. Sempre l’ufficio scolastico segnala anche la presenza di ragazzi stranieri che arrivano in città desiderosi di iniziare subito la scuola, ma anche in questo caso non è semplice inserirsi. Come evidenziato anche dagli stessi presidi degli istituti professionali, scegliere una scuola di questo genere pare rappresentare per alcune famiglie un “piano b”, spesso una decisione forzata a seguito di un fallimento in un altro istituto, eppure si tratta di un’opzione che garantisce la quasi certezza di un impiego al termine del percorso, dato che le imprese sono alla costante ricerca di personale specializzato. Oltre, comunque, alla possibilità di proseguire gli studi. Il provveditore Giuseppe Bonelli ha confermato, anche per quest’anno, ulteriori investimenti per quanto riguarda l’orientamento nelle scuole medie, così da far capire a tutti quali sono le reali opportunità e ridurre sempre di più i fallimenti scolastici e la dispersione, che ora si attesta a Como tra il 10 e il 15%.

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