
(Foto di archivio)
Tribunale Sorpreso nel 2019 alla stazione di Como San Giovanni - Derubricata l’accusa di danneggiamento, Trenord chiede anche i danni
Como
Era stato sorpreso con le mani nel sacco, o per meglio dire nella “vernice”, mentre imbrattava di graffiti e disegni, ricoprendone anche i finestrini e rendendoli dunque non utilizzabili per motivi di sicurezza, due vagoni di proprietà di Trenord che, nella notte, erano stati lasciati fermi al binario numero 6 della stazione ferroviaria di Como San Giovanni.
A lanciare l’allarme, il 14 dicembre 2019, era stato un manutentore dei treni che stava lavorando e che aveva visto – nell’ombra – due figure imbrattare i convogli con delle bombolette spray. Uno dei due vandali era riuscito a scappare appena in tempo prima del sopraggiungere delle forze dell’ordine, il secondo era invece stato fermato e identificato. Sul registro degli indagati della Procura di Como, finito nei guai con l’ipotesi di reato di danneggiamento – proprio in seguito al fatto che i due vagoni erano stati resi non utilizzabili – era stato un cittadino svizzero, nemmeno troppo giovane (all’epoca dei fatti aveva 32 anni) di nome Mario Fritz Walter Willi.
Fatti datati, quelli di cui stiamo scrivendo, che tuttavia ieri sono finiti un aula di fronte al giudice monocratico Valeria Costi che ha condannato il cittadino elvetico a pagare 800 euro di multa ma non per il danneggiamento bensì – dopo che la contestazione iniziale è stata derubricata – per il deturpamento e l’imbrattamento dei due vagoni.
Trenord si è costituita parte civile in aula chiedendo un ulteriore risarcimento del danno quantificato in 2.500 euro che dovrà ora essere valutato in separata sede, ovvero di fronte al giudice civile. Il fascicolo aveva avuto dei problemi legati ai tempi necessari alle notifiche delle diverse fasi, avvenute a cavallo tra l’Italia e la Svizzera, e per questo i tempi si sono ulteriormente allungati tanto che in queste ore è stato definito con la condanna solo il primo grado di giudizio.
Non ci sono notizie invece sul complice del trentaduenne elvetico che era riuscito a dileguarsi prima di essere fermato. Al momento dell’intervento il sospettato (che era poi stato identificato) era stato trovato anche in possesso di una bomboletta spray che era stata sequestrata. E i graffiti che erano stati compiuti sui vagoni in sosta alla stazione di Como San Giovanni erano stati realizzati proprio con della vernice spray.
Nel corso del processo che si è concluso nella giornata di ieri nel palazzo di giustizia cittadino, il pubblico ministero Maria Teresa Costanzo aveva invocato una condanna a otto mesi agganciandosi alla contestazione originaria di danneggiamento, mentre la difesa aveva chiesto l’assoluzione. Alla fine il giudice monocratico ha deciso per condannare l’uomo elvetico, ma non per il danneggiamento bensì – dopo la derubricazione – per il deturpamento e l’imbrattamento dei due vagoni in sosta in stazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA