Tamponi, ancora code in via Napoleona
Dal Comune un’area a Muggiò per i test

La sfida al virus Centinaia di auto anche ieri mattina a Camerlata, si valuta un altro spazio - Da ieri esami anche al San Martino ma solo per i contatti dei positivi “scolastici” e su invito

Como

Ancora lunghe code per i tamponi all’ex Sant’Anna, intanto apre al San Martino un nuovo punto per i test rapidi scolastici.

Data la mole di tamponi effettuati nella nostra provincia (12.308 solo nella penultima settimana di ottobre e 10.110 in quella precedente) le autorità sanitarie stanno cercando di aumentare il numero dei tendoni e delle postazioni drive-in. Del resto ancora ieri mattina la coda di automobili per andare a fare il tampone in all’ex Sant’Anna era davvero lunga, la fila intasava una corsia della Napoleona per la svolta al semaforo di via Colonna. Una volta superati i cancelli, le macchine si avviano lentamente al camper posizionato all’uscita di via Teresa Rimoldi. Qui l’Asst Lariana effettua il tampone tradizionale, un test destinato sia al mondo della scuola che alle richieste provenienti dai medici di base.

Il tampone classico necessita dell’analisi del laboratorio, vengono processati in parte dall’ospedale a Como, in parte a Pavia e in parte da un centro di Napoli. Da ottobre per avere un appuntamento bisogna aspettare giorni, a volte una settimana, e poi c’è l’attesa per l’esito, promesso in teoria dal giorno successivo. Per alleggerire il sistema l’Ats Insubria da ieri mattina ha attivato in via Castelnuovo nel padiglione centrale un altro punto tamponi.

«Al San Martino eseguiamo solo i test previo appuntamento per il mondo scolastico - spiega Marco Magrini, dirigente dell’Ats responsabile della questione tamponi – Invitiamo i contatti dei casi positivi individuati nelle scuole. Quindi compagni e insegnanti che devono fare il tampone perché presenti in aula con un soggetto scoperto positivo. Il test dev’essere eseguito dieci giorni dopo dall’ultimo contatto, altrimenti l’alternativa non avendo sintomi è attendere 14 giorni così da concludere senza tampone l’isolamento. Il punto nel San Martino vuole sgravare il grande afflusso presente in Napoleona. Sul territorio stiamo potenziando la rete dei tamponi, a Rovellasca come a Erba, a breve partiremo con l’aiuto dell’esercito a Lanzo».

In via Castelnuovo ieri mattina non c’era coda, ad attendere i cittadini la Protezione civile, occorre compilare dei moduli sotto ad una tenda della Croce Rossa. Il test del San Martino è il tampone rapido. E’ un cotton fioc identico al tampone classico, preleva un campione di mucose dal naso e dalla gola. Solo che concentra la sua ricerca sull’antigene del virus, su un pezzo e non su tutto il genoma. Ciò permette di evidenziare subito la presenza del virus, tempo venti minuti e senza laboratorio. Fatto il test Ats invia l’esito via sms e mail ai cittadini.

In realtà il tampone rapido è meno preciso e in alcuni casi (30% secondo alcuni studi, addirittura 50% secondo altri) può anche dare dei falsi negativi, persone tracciate come negative ma che hanno nell’organismo il virus.

Intanto in Comune a Como è arrivata la richiesta per la concessione di un ulteriore spazio tamponi. L’amministrazione ha messo a disposizione l’area solitamente utlizzata per il luna park a Muggiò vicino alla piscina. È comoda, c’è un enorme parcheggio.

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