Tantissimi all’addio a Giorgio Porta: «Aiutava tutti»

Il funerale L’ultimo saluto all’ex presidente del Aero Club Como e gestore del lido di Villa Olmo. La camera ardente molto partecipata all’hangar

La sirena dell’ambulanza della Croce Azzurra di Como, e un applauso delle tante persone presenti, hanno salutato ieri il carro funebre che si allontanava dalla chiesa di San Giorgio, lungo la via Borgovico, al termine del funerale di Giorgio Porta, 66 anni, figura storica e a lungo presidente dell’Aero Club Como. «Il quartiere dove è cresciuto», aveva ricordato il parroco poco prima, «facendo il chierichetto proprio su questo altare, suonando le campane del campanile quanto ancora c’erano le corde e si veniva tirati in alto... chissà che non sia stato proprio quello a fargli amare tanto il volo».

La famiglia

Immagini che rimarranno nel cuore e negli occhi di chi ieri nel primo pomeriggio si è stretto alla famiglia di Porta, conosciutissimo in città anche per avere gestito per quarant’anni il Lido di Villa Olmo assieme al socio Maurizio Locatelli. Ma Porta era anche molto altro, «inserito nel tessuto sociale della città», ha ricordato nell’omelia don Luigi Chistolini, parroco di San Giorgio, e la dimostrazione era appunto nei molti gonfaloni presenti, tra cui ovviamente l’Aero Club Como, la Protezione Civile, la già citata Croce Azzurra.

Porta se n’è andato in poche settimane, dopo che fino a settembre accarezzava ancora il cielo con i suoi amati aerei. E ieri, nella piccola chiesa pienissima di parenti, amici e conoscenti, la bara è stata posta proprio sotto alla cupola con un affresco di San Giorgio e il drago e un grande cielo a “guardare” tutto dall’alto. «La gioia in pienezza è solo nel cielo di Dio – aveva detto don Luigi – Giorgio era un figlio di questo quartiere. Un uomo che non è mai rimasto con le mani in mano, che si è prodigato per tutti. Guidava con intelligenza le persone che aveva intorno. La morte ci ha lasciato smarriti, ma dobbiamo guardare avanti, alla meta del nostro cammino». Magari staccandosi da terra, «come quando si vola, cercando di varcare il confine del cielo».

La giornata di saluto a Giorgio Porta si era aperta nel suo amato hangar, accanto allo stadio, con gli aerei sul piazzale antistante a lasciare il posto, all’interno, alla bara e alla famiglia, con alle spalle amici e conoscenti in silenzio, a guardare le fotografie che sopra la bara scorrevano ricordando il sorriso di chi questo posto e questo lago aveva tanto amato. Una camera ardente partecipatissima, aperta alle 10.30 della mattina, con tante persone che Giorgio aveva conosciuto per lavoro, per amicizia, per passione, oppure in quel luogo di ritrovo di un po’ tutti i comaschi che era il lido di Villa Olmo.

Saluto silenzioso

Ore di saluto silenzioso, con il feretro che è stato infine spostato nella vicina chiesa di San Giorgio per l’ultimo saluto, le sirene dell’ambulanza e l’applauso dei presenti, molti in lacrime. A dare l’annuncio alla città della scomparsa era stato l’Aero Club Como con un messaggio sui social, che era anche un saluto al compagno di una vita: «Cari amici – si leggeva – con profondo dolore annunciamo che il nostro amico Giorgio Porta, colonna portante del nostro sodalizio da 40 anni, due volte presidente e membro del consiglio federale di Aero Club d’Italia, ci ha lasciato per il suo ultimo volo. Cieli blu Giorgio!».

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