
Cronaca / Como città
Venerdì 04 Aprile 2025
Tari, nuove tariffe. Aumenti fino al 10,5% per case e attività
Le nostre tasche Rincari importanti per il commercio. Le famiglie pagheranno fino al 21 euro e fino all’8,4%. È la conseguenza dell’incremento dei costi di gestione
Como
Rincari in vista per la tassa rifiuti. La giunta ha deliberato rincari per tutti, privati cittadini e attività commerciali. Per le famiglie, gli aumenti dovrebbero variare dal 5,79 all’8,4% a seconda del numero dei componenti il nucleo familiare, mentre per le attività commerciali i rincari saranno per tutti attorno al 10,5%, con la sola eccezione dei negozi di “beni durevoli” (abbigliamento, calzature, librerie, cartolerie, ferramenta), che verseranno l’8,59%.
Le ragioni degli aumenti sono da ricercarsi nell’incremento dei costi complessivi di gestione della rete di raccolta e smaltimento, che per legge devono essere interamente coperti con risorse provenienti dagli utenti. L’anno scorso il balzo in avanti fu decisamente più contenuto, in proporzione al preventivo di spesa complessivo, fermo a poco più di 14 milioni e 800mila euro. Quest’anno i rifiuti ci costeranno quasi un milione e mezzo di più, vale a dire 16 milioni e 235mila euro. Tra le altre novità da segnalare c’è il venire meno, a partire dal 2025, dell’esenzione per quei nuclei familiari il cui indicatore Isee non oltrepassava gli 8mila euro, agevolazione soppiantata quest’anno dall’entrata in vigore del “bonus sociale rifiuti”. Resta in vigore l’applicazione del tributo provinciale dovuto per le cosiddette funzioni ambientali, con un’aliquota del 5% che andrà quindi ad aggiungersi al conto finale.

Per quanto riguarda le scadenze di pagamento, la delibera attesa in consiglio contempla la scadenza di una prima rata il 30 settembre e della seconda il primo dicembre, con possibilità di estinguere il debito in un’unica soluzione entro il 31 ottobre. Traducendo le percentuali in soldoni, si scopre che un nucleo familiare composto da quattro persone - mamma, papà e due bambini - che abitino in un appartamento di centro metri quadrati, questa’anno pagherà 305 euro, contro i 287 e spiccioli dell’anno scorso, vale a dire 18 euro in più (+6,31%). Un single che occupi lui pure un appartamento di 100 metri quadrati, pagherà 141 euro, 11 in più dell’anno precedente, per una differenza percentuale dell’8,4%.
Più salato il conto per le attività commerciali. Tolti i negozi di beni durevoli, che come abbiamo detto si fermano all’8,59%, l’aumento è per tutti del 10,5%. Non sarà un passaggio indolore. Un ipermercato di mille metri quadrati, che fino all’anno scorso avrebbe pagato 8440 euro, quest’anno ne verserà 9330. Una pescheria o un negozio di ortofrutta che si estendono su una superficie di centro metri quadrati, pagheranno 3086 euro, pari a 362 euro in più rispetto ai 3.444 dello scorso anno. Ancora: ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie o pub, verseranno 3134 euro per 100 metri quadri, 298 in più del 2024.
La proposta della giunta passerà lunedì al vaglio della Commissione Affari generali, poi, il lunedì successivo, approderà in consiglio comunale per l’approvazione definitiva.
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