Taser a Como, inizia la sperimentazione. Ecco come funziona l’arma a impulsi elettrici

L’approfondimento Per sei mesi la Polizia locale della città sperimenterà lo strumento: modalità, rischi e regole

Sono impiegati dalle forze dell’ordine di più di 100 paesi da oltre 25 anni: ora i taser potrebbero entrare nell’equipaggiamento della Polizia Locale di Como.

Introdotti nel nostro Paese a partire dal 2022, nello stesso anno sono stati dati in dotazione ad alcune pattuglie del Comasco (ne avevamo scritto qui). Lunedì 22 luglio, durante il consiglio comunale, l’Amministrazione ha detto sì alla sperimentazione dei taser anche in città.

L’obiettivo? Prevenire escalation pericolose per gli agenti. Il taser sarebbe un’arma di difesa non letale (a differenza dell’arma da fuoco), cioè di un’opzione intermedia che permetterebbe alla Polizia Locale di gestire soggetti aggressivi e armati che altrimenti rappresentano un rischio per l’incolumità degli agenti stessi.

Come funziona il taser?

Nel momento in cui si preme il grilletto, il taser espelle due dardi che, collegati con due lunghi cavi metallici, creano un circuito elettrico che si chiude con il corpo della vittima. Al momento dell’impatto, la persona riceve una scarica elettrica di massimo 5 secondi, che la immobilizza. I taser non producono quindi una folgorazione ma una “inabilitazione neuromuscolare” temporanea. Si tratta di un’arma efficace su lunghe distanze: i dardi viaggiano a una velocità di 90 metri al secondo e riescono a passare oltre gli indumenti.

- Per approfondire il funzionamento del taser e gli effetti che ha sulla persona che viene colpita

Perchè l’utilizzo del taser può essere rischioso

Nonostante la sicurezza dello strumento sia stata più volte confermata (Axon - la principale azienda produttrice - attesta un rischio di morte pari allo 0,25%), sono ancora tanti gli interrogativi sull’utilizzo del taser quando si ha a che fare con persone cardiopatiche o che hanno assunto delle droghe, perciò individui con un’attività cardiaca diversa da quella di una persona sana.

- L’azienda Axon ha approfondito le caratteristiche di sicurezza

Il dibattito sulla liceità di quest’arma è stato più volte agitato da casi di persone morte poco dopo aver ricevuto la scarica elettrica. Nell’agosto 2016 è successo a Dalian Atkinson, ex attaccante dell’Aston Villa, deceduto dopo essere stato colpito con il taser da un poliziotto (ne avevamo scritto qui). L’ultimo caso in Italia risale al 9 luglio 2024, quando un uomo di Bolzano è morto poco tempo dopo essere stato colpito da un taser dei carabinieri.

Amnesty International sostiene che “il rischio zero non esiste” e stima attorno al migliaio le morti avvenute negli ultimi 20 anni negli Usa e in Canada correlate con l’utilizzo del taser. Come riportato sul sito dell’associazione, «l’uso delle pistole taser abbia avuto conseguenze mortali su soggetti con disturbi cardiaci o le cui funzioni, nel momento in cui erano stati colpiti, erano compromesse da alcool o droga o, ancora, che erano sotto sforzo, ad esempio al termine di una colluttazione o di una corsa».

- Qui le dichiarazioni di Amnesty International: il rischio zero non esiste

L’iter burocratico seguito in città

Nel 2018 viene introdotta la possibilità di impiegare il taser in Italia: i comuni capoluogo o con più di 100.000 abitanti possono avviare una sperimentazione da parte di due unità di agenti di pubblica sicurezza. Questo decreto legge è stato poi emendato per permettere anche ai Comuni con una popolazione residente superiore ai 20mila abitanti di dotare le forze dell’ordine di armi a impulso elettrico.

A Como la prima proposta embrionale risale all’aprile del 2019 quando i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia, in particolare Sergio De Santis, presentano al Comune una mozione per chiedere di avviare la sperimentazione del taser, proprio come molte altre città stavano facendo nello stesso periodo. Pochi mesi dopo, nel luglio 2019, si approva la sperimentazione e si avvia l’iter burocratico per l’attuazione. Si arriva così a giugno 2024, il momento in cui la Giunta dà il via libera al “Regolamento Comunale di disciplina per la sperimentazione di armi ad impulsi elettrici”. A questo punto l’ultimo tassello mancante per l’inizio della sperimentazione è l’approvazione anche da parte del Consiglio comunale: il “sì” è arrivato il 22 luglio 2024 con 21 voti favorevoli, 7 astensioni e nessuno contrario.

Cosa succederà ora? Le regole a Como

La Polizia Locale di Como ha ricevuto l’ok per acquistare due taser necessari alla sperimentazione, che durerà sei mesi. Gli agenti a cui verranno assegnate le armi in questione saranno addestrati sia sulle modalità d’impiego dei taser sia sulla gestione di eventuali complicazioni mediche derivate dal loro utilizzo.

Il Regolamento appena approvato prevede che il taser, prima di essere utilizzato, debba essere prima di tutto mostrato al soggetto che si mostra aggressivo per dissuaderlo. Nel caso non basti, il taser può essere impugnato e puntato, senza essere azionato. Se i successivi tentativi di dissuasione verbale non sono sufficienti, l’agente ha l’autorizzazione a premere il grilletto ed erogare la scarica elettrica a distanza, ma mai a contatto con il corpo dell’aggressore. A questo punto il soggetto viene ammanettato e l’operatore deve obbligatoriamente chiedere l’intervento del 118 per la rimozione dei dardi e il monitoraggio del soggetto colpito.

Il taser non potrà essere utilizzato contro: persone in stato di gravidanza o di disabilità motoria, portatori di pacemaker dichiarati, soggetti cosparsi di sostanze infiammabili.

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