Tavernola, il solito finto addetto del gas: pensionata derubata di 10mila euro

La truffa La vittima è stata convinta a nascondere gli oggetti preziosi nel frigorifero di casa. La scusa il rischio di una perdita di metano che avrebbe potuto danneggiarli. Poi la fuga

I truffatori senza scrupoli tornano a colpire in città e lo fanno portando a termine un colpo importante, con un bottino quantificabile in oltre 10 mila euro. La vittima, ancora una volta, rientra in quella fascia della società più debole, gli anziani. In questo caso la persona raggirata è addirittura una novantenne che – fidandosi dell’interlocutore che aveva davanti – ha consegnato nelle sue mani non solo contanti (per circa 800 euro) ma anche tutti i gioielli che aveva.

La ricostruzione

La truffa – portata a termine e su cui ora stanno indagando gli uomini delle volanti della polizia – è avvenuta ieri mattina a Tavernola in via Conciliazione, lunga strada che dal lago attraversa il quartiere cittadino passando davanti alla chiesa e salendo poi sulle pendici dei monti.

Non è nemmeno escluso che il malvivente (che avrebbe agito da solo), possa aver portato a termine (oppure anche solo tentato) altri colpi simili in zona, anche se al momento di denunciato ne risulta solo uno seppur per un valore ingente.

La truffa come detto nella mattinata di ieri. La vittima è una signora novantenne che è stata contattata – con la solita tecnica – da un finto addetto del gas che le avrebbe chiesto di poter entrare in casa per verificare eventuali perdite che potevano danneggiare gli oggetti presenti e anche l’acquedotto.

Con questa scusa iniziale, l’uomo – descritto poi dalla vittima come un italiano, verosimilmente con accento del nord – sarebbe riuscito ad entrare in casa per poi mettere in pratica la seconda parte del raggiro che è sempre la solita: il malvivente infatti invita la vittima a nascondere i propri gioielli in un sacchetto, in quanto “attaccabili” da una eventuale perdita di gas o di altre sostanze, invitando ad aggiungere anche contanti. Beni da chiudere, per stare al sicuro, dentro al frigorifero.

Nell’ultima fase del raggiro, il truffatore – approfittando di un attimo di distrazione della vittima individuata – apre il frigorifero, prende il sacchetto e scappa. E proprio questo è quello che è accaduto anche ieri mattina in via Conciliazione, con un bottino che come detto è stato quantificato in circa 800 euro in contanti più molti altri beni e gioielli per un totale che supererebbe i 10 mila euro.

Le indagini – come sempre difficili in questo caso – sono affidate alle volanti che hanno fatto un sopralluogo raccogliendo il racconto dell’anziana raggirata.

Un sistema datato ma efficace

La speranza – come primo passo – e che nelle immagini di sorveglianza presenti a Tavernola possa essere rimasto qualche frame utile per risalire ad un sospettato e costruirci poi attorno l’indagine. Questa tipologia di truffe è una delle più datate ma anche di quelle che ancora oggi vengono utilizzate con varie declinazioni, parlando di perdite di gas oppure di problemi di inquinamento all’acquedotto. L’obiettivo è però sempre quello, entrare nelle case degli anziani soli e poi raggirarli portando via quello che hanno. Spesso i beni di una vita che hanno sia un valore economico sia – cosa ancora più importante – uno affettivo.

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