Teatro nuovo di Rebbio: il Tar boccia il ricorso della parrocchia

Como L’ordinanza dei giudici valorizza il «preminente interesse di pubblica sicurezza ed incolumità degli utenti» e respinge la richiesta di sospensione del divieto di attività nella struttura. Si dovrà attendere la discussione nel merito

È in nome della tutela della «pubblica sicurezza ed incolumità degli utenti» che il Teatro Nuovo di Rebbio dovrà chiudere i battenti in attesa del rilascio delle autorizzazioni già richieste e a fronte degli adempimenti già effettuati per l’adeguamento alle normative, stando a quanto è stato stabilito nell’ordinanza pubblicata dai giudici del Tar questa mattina, dopo l’udienza che si è tenuta a Milano il 15 gennaio.

L’ordinanza del Tar è relativa alla richiesta di sospensione del divieto espresso dall’amministrazione comunale e dalla commissione di pubblica vigilanza, ma la discussione e la decisione dei giudici nel merito della questione (la legittimità delle attività di pubblico spettacolo all’interno del Teatro Nuovo) si deve ancora svolgere.

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Il fatto

La vicenda è ormai nota, dopo che domenica 12 gennaio una pattuglia della polizia locale è intervenuta all’interno del teatro, dove si stava per svolgere uno spettacolo di raccolta fondi per l’Associazione italiana donatori di organi, alla presenza di 300 persone. I vigili hanno notificato agli organizzatori le difficoltà nello svolgimento dell’evento legate a una precedente ordinanza, del 26 novembre scorso, in cui l’area amministrativa e servizi al cittadino del Comune, insieme al settore commercio-Suap-Suevco-patrimonio-sport vietava la prosecuzione delle attività del teatro, di proprietà della parrocchia di Rebbio.

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Il parere dei giudici

Parrocchia che aveva quindi tentato un ricorso al Tar per la sospensione dell’ordinanza, effettuata anche sulla base del parere della commissione comunale di vigilanza per i pubblici spettacoli. Il ricorso tuttavia non ha avuto esito positivo per la parrocchia guidata da don Giusto Della Valle. La parrocchia San Martino di Rebbio, negli ultimi mesi, aveva già effettuato diversi adempimenti per l’adeguamento della struttura alle normative ed è ora in attesa del rilascio delle certificazioni di idoneità del teatro a ospitare eventi pubblici.

Ma proprio il fatto che queste certificazioni ancora non sono arrivate ha spinto i giudici del Tar, nel bilanciamento degli opposti interessi, a far prevalere la tutela della sicurezza sull’interesse della parrocchia a proseguire le attività, di natura benefica, già organizzate all’interno del teatro.

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«Tutela della pubblica sicurezza»

I giudici infatti hanno rilevato l’assenza di un’autorizzazione amministrativa e del certificato di prevenzione incendi e ritenuto che la chiusura del teatro, in attesa dell’adeguamento alla normativa, è dovuta per il «preminente interesse di pubblica sicurezza ed incolumità degli utenti interessati dalle attività svolte nel teatro».

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