Torna l’idea del patentino per le razze di cane pericolose: il dibattito tra pro e contro

Animali La proposta di legge in Regione per razze come pitbull e maremanno abruzzese. Gridavilla: «Troppa leggerezza nelle scelte». Marelli: «Per i canili costi alti e rimborso scarso»

Un patentino obbligatorio per chi vuole adottare un cane appartenente a una delle 26 razze considerate «potenzialmente pericolose». Nella “save list” del progetto di legge depositato in Regione non rientrano solo i pitbull, ma anche il pastore maremmano abruzzese e il cane lupo.

La proposta, dal titolo “Norme specifiche per alcune tipologie di cani a tutela del loro benessere e delle pubblica incolumità” è stata presentata lo scorso 14 ottobre e potrebbe diventare una realtà in tutta Italia. Undici i consiglieri proponenti, tra cui il consigliere regionale della Lega Roberto Anelli, primo firmatario del testo. Hanno collaborato al progetto anche l’Associazione dei Comuni della Lombardia (Anci) e l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (Enci).

La proposta

Nel testo del PdL, il primo obiettivo indicato è la promozione di un «possesso responsabile degli animali», oltre alla «tutela dell’incolumità delle persone». Da qui l’idea di istituire un “patentino”, da ottenere alla fine di un percorso di formazione teorica e di un test pratico secondo gli standard del CAE-1, il Certificato di Affidabilità e Equilibrio dell’Enci. La sanzione per i trasgressori arriverebbe fino a 6.000 euro. «Nel caso in cui il proprietario del cane non superi il test finale del corso o il cane non ottenga una valutazione favorevole al test CAE-1 - si legge nella proposta - i servizi veterinari certificano l’incapacità di gestione del cane».

Un parere favorevole all’introduzione del patentino arriva da chi, come Giulio Gridavilla, ha fatto del benessere animale la propria vocazione. Gridavilla, ex direttore del dipartimento veterinario dell’Ats di Como, rimarca: «Detenere un animale è sempre una responsabilità, eppure c’è tanta leggerezza nel prendere un cane». In questo senso, «il patentino è un’iniziativa valida - prosegue Gridavilla- che va nel senso giusto», cioè contro la cattiva gestione dell’animale da parte del proprietario. Al di là del confine, nella vicina Svizzera, esiste una “lista nera” di razze canine che richiedono una serie di autorizzazioni, corsi e test obbligatori riconosciuti dall’Ufficio del veterinario cantonale. Tuttavia, specifica Giulio Gridavilla, il patentino «non può essere la panacea di tutti i mali. Limitare la pericolosità alla razza non è propriamente giusto, tanto che in Italia non esiste più una “black list”».

Il caso dei canili

La proposta di legge punta anche a contrastare l’abbandono, un fenomeno che riempie «per circa il 70% dei canili della Lombardia con animali di difficile adozione e in grande sofferenza» spiega Anelli.

Marco Marelli del Parco Canile Valbasca racconta: «Qui ogni cane al Comune costa circa 3 euro al giorno, si tratta di un rimborso spese che, nel caso di animali sotto terapia, non copre i costi». Marelli, che vive la realtà quotidiana del canile comasco, racconta delle numerose telefonate ricevute da parte di chi, resosi conto di aver preso «il cane sbagliato», cerca un luogo dove lasciarlo. «Quando si tratta di prendere un cane, le persone lo fanno senza informarsi - conclude Marelli -. I canili informano su caratteristiche e bisogni del cane che si vuole adottare. Diverso è il caso dei cani acquistati».

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